Standard di sicurezza alimentari a rischio e con essi anche il benessere degli animali. Un aumento delle importazioni agricole e di carne dagli Stati Uniti in Ue non compensato da un andamento analogo dell’export da parte dell’Unione europea. In pericolo gli allevamenti europei che producono carne di qualità. Un unico risultato: “Il TTIP minaccia seriamente l’agricoltura europea”. Questo quanto denuncia il rapporto “Contadini europei in svendita – I rischi del Ttip per l’agricoltura europea” redatto da Friends of the Earth Europe e pubblicato in Italia in collaborazione con l’associazione Fairwatch. Lo studio è stato pubblicato oggi in 17 paesi europei.
foee farming ttipIl fronte del no all’accordo commerciale –  il contestatissimo trattato di partenariato transatlantico TTIP in corso di negoziazione fra Unione europea e Stati Uniti – è particolarmente agguerrito e torna a denunciare le conseguenze dell’accordo a partire proprio da quelle sull’agricoltura europea, che sarebbe portata “al disastro”. Lo studio pubblicato evidenzia che “il TTIP aumenterà le importazioni dagli Stati Uniti, con un vantaggio per le grandi imprese Usa fino a 4 miliardi di euro, mentre avrà pochi benefici e per pochissimi grandi produttori europei, la maggior parte del settore industriale”. Il contributo dell’agricoltura al Pil europeo potrebbe diminuire dello 0,8% mentre quello statunitense aumenterebbe dell’1,9%. “Una vera e propria ristrutturazione del mercato che avrebbe effetti anche sulla gestione del territorio e sulle caratteristiche del tessuto produttivo agricolo europeo e italiano”, dicono i promotori della campagna. “Si prevede, infatti, che il TTIP porterà molti agricoltori in tutta l’UE a confrontarsi con una maggiore concorrenza e prezzi più bassi da parte dei competitor Usa – spiega la coordinatrice del rapporto per l’Italia Monica Di Sisto di Fairwatch, tra i portavoce della Campagna Stop TTIP in Italia –  minacciando le aziende agricole di tutta Europa, oltre ad avere un impatto negativo sulle aree rurali e sugli interessi dei consumatori”.
Mute Schimpf, responsabile delle ricerche sull’agrifood di Friends of the Earth Europe, spiega: “La nostra preoccupazione concreta è che l’agricoltura europea, nelle dinamiche negoziali, venga sacrificata per chiudere l’ accordo TTIP a tutti i costi. Il rapporto rivela anche che le lobby agroindustriali, sia negli Stati Uniti sia in Europa, stanno spingendo per un maggiore accesso ai rispettivi mercati agricoli”. Il risultato denunciato da più parti e da tempo è che si abbasserebbero gli standard di benessere degli animali negli allevamenti e gli standard di sicurezza alimentari, che in generale in Europa sono più alti. I numeri? Secondo alcune previsioni, il TTIP non porterà benefici sul fronte dei prodotti DOP e DOC da tutelare: la lista dei prodotti ne comprenderebbe solo poco più di 200 su quasi 1500 protette dall’Unione europea, di cui 41 italiane. Addirittura si prevede che la maggior parte dei prodotti “italian sounding” già sul mercato Usa non possano venire ritirati e che anzi, per il principio della reciprocità commerciale, circolino tranquillamente in Europa come mai è potuto succedere fino ad oggi.
Sul fronte delle carni, gli studi dicono che ci saranno aumenti notevoli delle importazioni di cane bovina statunitense verso l’Europa, con rischi soprattutto per gli allevamenti di manzo europei che producono carne di qualità, mentre aumenterebbero anche le esportazioni Usa in latte e latticini; si potrebbe aprire il mercato Ue al commercio di prodotti avicoli e uova fra Europa e Usa, finora piuttosto limitato, e anche in questo caso – dicono i promotori della campagna – con un abbassamento degli standard di sicurezza alimentari. Caso particolarmente delicato denunciato dalla campagna contro il TTIP è poi quello della carne suina: “La produzione di carne di maiale europea è il doppio di quella degli Stati Uniti, e ha regole più severe sul benessere degli animali. Il vero nodo è la ractopamina: tra il 60% e l’ 80% dei suini negli Usa è trattato con questo ormone vietato da noi perché danneggia il sistema endocrino umano. Gruppi di pressione degli Stati Uniti stanno premendo per l’eliminazione di questo,  oltre che per la completa eliminazione delle tariffe”.
Nel frattempo la mobilitazione della campagna Stop TTIP Italia va avanti. Il prossimo appuntamento sarà il 7 maggio a Roma a partire dalle 14.00 con la presenza di una forte rappresenta di associazioni di produttori, dei lavoratori dei settori potenzialmente colpiti e dei consumatori.

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