Dopo la battaglia contro le microplastiche, Marevivo rilancia e chiede lo stop all’uso delle cannucce in plastica. Sono uno di quegli oggetti comuni e in plastica monouso che, per una manciata di minuti in cui vengono usati, impiega centinaia di anni per essere smaltita. Una cannuccia in plastica in media viene usata per 20 minuti poi gettata via, ma per smaltirla servono 500 anni. Spesso finisce nei mari e negli oceani e si degrada in microplastica, entrando poi nella catena alimentare. Marevivo chiede di ridurne l’uso e di preferire cannucce biodegradabili ed ecologiche.

In tutto il mondo si utilizzano quotidianamente più di un miliardo di cannucce, solo negli Stati Uniti ogni giorno se ne consumano 500 milioni, secondo i dati della Plastic Pollution Coalition. In Europa, le cannucce sono tra i primi 5 rifiuti raccolti sulle coste. “In generale, le plastiche monouso, come le cannucce, si utilizzano soltanto una volta, per pochi minuti, e in molti casi finiscono nei nostri oceani, dove resteranno per centinaia di anni, sminuzzandosi in pezzi sempre più piccoli che vengono ingeriti dai pesci, entrando nella nostra catena alimentare – spiega Marevivo – Nel 71% degli uccelli marini e nel 30% delle tartarughe è stata trovata plastica nello stomaco come dimostrano le ricerche citate dallo Strawless Ocean Movement. Basterebbero piccoli cambiamenti, eliminare il superfluo e preferire soluzioni più sostenibili per combattere l’impatto dell’inquinamento marino”.

“Un buon cocktail non si misura certo dalla sua decorazione”, dice Marevivo, che chiede a tutti gli esercenti, bar e ristoranti di smettere di distribuire cannucce in plastica ai clienti, di non inserirle automaticamente nelle bevande e di spiegare ai consumatori perché sia importante rinunciare ad usarle per ridurre l’impatto della plastica sull’ambiente. Quando la cannuccia serve, si potrà offrire una cannuccia ecologica in carta, bambù o acciaio.

“La plastica usa e getta negli ultimi anni ci ha invaso, è ovunque, è entrata a far parte della nostra vita quotidiana. Si è trasformata in un “mostro” invisibile – spiega Rosalba Giugni, presidente di Marevivo – e non ci siamo resi conto dei danni devastanti che stava causando alla fauna marina e al suo habitat. Le cannucce entrano nelle narici delle tartarughe e nell’esofago degli animali. Abbiamo così deciso di lanciare questa campagna perché le abitudini dell’uomo non possono sempre avere ripercussioni sugli animali e l’ambiente, soprattutto quando esistono valide alternative per evitarle”. La campagna intende sensibilizzare i cittadini sul fatto che si può fare a meno della cannuccia in plastica. Non è un’opzione impossibile. Spiega Marevivo che nel Regno Unito tantissime catene di pub, bar e ristoranti hanno rinunciato alla cannucce tradizionali in plastica preferendo quelle ecologiche. Marriott International, l’aeroporto di London City, Eurostar sono tra le ultime aziende che hanno aderito. Le cannucce in plastica per volere della Regina Elisabetta saranno bandite dalle proprietà reali, nei ristoratori interni di Buckingham Palace, del Castello di Windsor e del Palazzo di Holyroodhouse. Lo stesso nei caffè, bar e mensa del Parlamento scozzese e anche il Museo di storia naturale di Londra ha deciso di eliminarne l’uso.


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