Legge sparatutto, oggi riprende l’esame alla Camera. WWF: un attacco alla natura (Foto Pixabay)

Un “manifesto di ideologia” che vuole ridurre la fauna selvatica e cancellare “ogni minimo elemento di tutela previsto nella legge n. 157/1992”. È una bocciatura senza mezzi termini quella del WWF nei confronti della proposta di legge “sparatutto” che prosegue il suo iter alla Camera.

Riprende infatti oggi in Commissione Agricoltura della Camera l’esame della proposta di legge sulla caccia presentata dall’esponente della Lega Francesco Bruzzone e sostenuta dai partiti di maggioranza parlamentare.

Fra i contenuti della proposta c’è la caccia libera sette giorni su sette per cinque mesi, senza dunque le giornate di silenzio venatorio, la creazione di istituti regionali sulla caccia che sostituirebbero i pareri dell’Ispra e calendari venatori emanati con legge per bypassare la possibilità delle associazioni ambientaliste di presentare ricorsi al Tar.

Denuncia inoltre il WWF: “La proposta di legge è un vero regalo ai bracconieri perché prevede la cancellazione di alcune tra le principali regole che sino ad oggi hanno consentito di garantire un minimo di tutela per la fauna italiana. Si tratta di un gravissimo e ingiustificato attacco alla natura e agli animali selvatici che farebbe ripiombare indietro di oltre 30 anni la legislazione italiana in materia di protezione della biodiversità”.

 

Caccia, ambientalisti e animalisti contro la “legge sparatutto” (Foto PIxabay)

 

Legge sparatutto, i contenuti sotto accusa

Il WWF ripercorre in sintesi i contenuti della contestata proposta di legge.

Comprendono l’allungamento della stagione venatoria oltre i limiti fissati dalla scienza e dalle direttive europee, con “gravissime ripercussioni su tutta la fauna e in particolare sugli uccelli che verrebbero cacciati durante i delicati periodi della migrazione e della riproduzione”, e l’abolizione delle giornate di silenzio venatorio con la possibilità di andare a caccia 7 giorni su 7, per la maggior parte dell’anno, “senza concedere neppure un giorno di tregua alla fauna e impedendo ai normali cittadini di frequentare le aree naturali senza il rischio di essere impallinati”.

Verrebbero cancellate le norme che tutelano i piccoli uccelli usati come richiami vivi; ci sarebbe la possibilità di andare a caccia anche di notte con i visori termini – quelli usati in guerra.

Ancora: la proposta, spiega il WWF, comporta l’indebolimento dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che “verrebbe scavalcato da 20 diversi organismi regionali sulla caccia alle dipendenze della politica, così da permettere alle Regioni di varare calendari venatori ancora più favorevoli ai cacciatori”.

I calendari venatori sarebbero approvati per legge e non per atto amministrativo e questo impedirebbe alle associazioni ambientaliste di chiedere l’annullamento da parte dei Tribunali Amministrativi Regionali anche di quelli palesemente illegittimi. Nella proposta c’è poi una riduzione delle sanzioni contro chi esercita la caccia in periodo di divieto o nelle aree private in cui non è consentita (fondi chiusi).

Denuncia il WWF: “Impedire al mondo scientifico di controllare senza condizionamenti della politica gli impatti della caccia su specie e habitat, sottrarre alle autorità strumenti sanzionatori e mettere il bavaglio alle associazioni ambientaliste, impedendo di tutelare gli interessi collettivi comporta come ovvia conseguenza una diffusione incontrollata del bracconaggio e un aumento del rischio per la sicurezza e la salute dei cittadini. L’approvazione determinerebbe sicuramente l’avvio di una nuova procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea costringendo ogni cittadino a pagare con le proprie tasse le conseguenze di queste folli scelte della politica filo-venatoria”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)