Il 60% degli italiani va a fare la spesa portando con sé una busta di stoffa, di nylon o di juta, oppure di plastica abbastanza resistente e comunque riutilizzabile. La percentuale sale a oltre l’80% per la spesa fatta al supermercato. Insomma: complice forse il bando ai sacchetti di plastica non biodegradabili, la necessità di comprare le buste sul posto se si dimenticano a casa e, per qualcuno, la virata verso un minore ricorso all’usa e getta, fatto sta che gli italiani spesso si portano la sporta da casa per fare la spesa.
Circa il 60% dei responsabili acquisti delle famiglie italiane sono soliti portare con sé un contenitore per imbustare la spesa. Se si tratta della spesa al supermercato, la percentuale di chi porta con sé un contenitore sale all’80%”. Al supermercato, in particolare, il 70% degli italiani indica di portare sempre da casa la busta per la spesa, il 13% “il più delle volte”. La percentuale di coloro che vanno a fare compere con la sporta scende un po’ per i piccoli negozi (69%) e i mercati rionali (68%). È quanto emerge da una indagine Ispo per Assobioplastiche presentata ieri.
Fra tutti coloro che fanno la spesa al supermercato, le buste più usate sono borse o sporte di stoffa, nylon, juta o elasticizzate, seguite da sporte di plastica abbastanza rigida, da sacchetti biodegradabili e compostabili. Su questo tema c’è però un po’ di confusione, se è vero che solo il 13% della popolazione – come emerge da altre indagini – è in grado di distinguere un sacchetto compostabile da uno che è solo biodegradabile. In ogni caso, la maggior parte di coloro che vanno a fare la spesa con sacchetti di questo tipo indicano come motivo il fatto che “si tratta di contenitori più ecologici”. Nei piccoli negozi o al mercato rionale, rileva inoltre l’indagine Ispo, è facile che oltre ai sacchetti biodegradabili o compostabili siano proposti a chi è sprovvisto di sporta anche sacchetti di plastica tradizionale.
I dati sono stati accolti con favore da Legambiente.“Il bando dei sacchetti non biodegradabili e non compostabili ha portato una vera rivoluzione modificando gli stili di vita degli italiani con risultati davvero straordinari – ha commentato Stefano Ciafani, vice presidente di Legambiente – Grazie al divieto di produrre sacchetti usa e getta in plastica tradizionale, l’Italia avrebbe potuto, da una parte, risolvere il problema del non invidiabile record di consumo del 25% dei sacchetti di tutta Europa e dall’altra innescare la riconversione di uno dei settori manifatturieri più inquinanti, quello della petrolichimica, verso filiere più innovative e verdi. Oggi i dati della ricerca di Ispo per Assobioplastiche ce ne danno conferma. Nel 2011 i quantitativi di sacchetti usa e getta prodotti sono diminuiti di oltre il 20% passando da 145mila tonnellate nel 2010 a 115mila dell’anno scorso. Questa evidente riduzione è stata possibile grazie all’abitudine ormai diffusa di portare da casa il contenitore per la spesa”.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)