
Integratori alimentari, con la pandemia nuove abitudini di consumo
Integratori alimentari, con la pandemia nuove abitudini di consumo
Secondo un’indagine IPSOS, realizzata per VitaVi, il 65% degli italiani ha acquistato integratori alimentari negli ultimi 12 mesi. Inoltre il 66% mantiene le abitudini di utilizzo modificate a causa del Covid-19
Nel corso del 2020 l’Italia ha visto crescere l’utilizzo di integratori alimentari. Secondo recenti dati FederSalus il 58,4% dei cittadini «è un consumatore abituale di integratori alimentari».
Si è registrato, in particolare, un aumento del +28% nel consumo di vitamine, minerali, immunostimolanti e probiotici. Mentre i prodotti per il benessere respiratorio e gli immunostimolanti sono aumentati rispettivamente del 75,2% e del 64,5%, quelli per favorire sonno e rilassamento del 24%. In aumento anche l’uso di prodotti per il benessere della gola (+12,1%) e di vitamine del gruppo B (+10,9%).
Una nuova abitudine diffusa specialmente tra i più giovani, secondo un’indagine di Eumetra. Ma soprattutto tra chi se le può permettere di più.
Alla base di questo incremento la spinta data dalla pandemia e il bisogno di supportare il proprio benessere fisico e mentale. Secondo un’indagine realizzata da IPSOS per VitaVi, il 66% degli italiani che assumono integratori alimentari sta continuando ad adottare le abitudini di utilizzo modificate a causa del Covid-19.
Perché gli integratori alimentari?
L’indagine ha rivelato che ben il 65% degli italiani ha acquistato integratori alimentari negli ultimi 12 mesi.
Per quali motivi? Supportare il benessere fisico generale, innanzitutto: lo dichiara il 52% di chi afferma di aver acquistato questi prodotti. Segue, in base alle preferenze, la percentuale di chi soffriva di mancanza di vitalità, energia, sensazione di stanchezza (48%) e, con percentuale ben più bassa, chi puntava a placare sensazioni di stress, irritabilità, ansia e nervosismo (30%).
Se il 46% dei consumatori li utilizza tanto quanto prima, il 39% li utilizza più del passato. Mentre ha iniziato a prenderli proprio durante la pandemia il 9%.
Rispetto al passato, il 24% degli acquirenti di integratori dichiara, inoltre, di aver acquistato questi prodotti con più attenzione rispetto a prima del COVID-19, scegliendo alternative con ingredienti chiari e studi scientifici a supporto.
In questo periodo, il 30% di chi li usava già per determinate problematiche ha provato nuove marche, mentre ha cercato di risolvere malesseri diversi dal passato il 21% dei consumatori. Il 19%, infine, ha fatto più acquisti online di integratori alimentari rispetto a prima.
In crescita le vendite online
Farmacia e parafarmacia rappresentano, attualmente, i contesti in cui si è acquistato maggiormente questa tipologia di prodotti – lo indica il 63% del campione che ne ha fatto ricorso.
Tuttavia cresce anche il settore e-commerce: infatti il 44% di chi ha utilizzato un integratore l’ha comprato online: complice la pandemia, si è passati tramite le piattaforme generaliste di e-commerce (48%), i siti delle farmacie online (46%) e i siti dei produttori (29%).

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