Riduzione dell'IVA sugli alimentari, quali prospettive per le famiglie? Lo studio di UNC

Riduzione dell'IVA sugli alimentari, quali prospettive per le famiglie? Lo studio di UNC

Merendine, succhi di frutta, biscotti, patatine in busta, pasta, prodotti per l’igiene: il prezzo dei prodotti venduti al supermercato non cambia, ma diminuisce il contenuto all’interno delle confezioni. Si chiama “shrinkflation”, una parola inglese che viene dall’unione di shrinkage (contrazione) e inflation (inflazione), un fenomeno che consiste nella riduzione delle confezioni (o della quantità al loro interno) di prodotti di largo consumo, mantenendo però lo stesso prezzo.

“Un modo per risparmiare materia prima senza che il consumatore se ne accorga – spiega una nota Ansa – ma riversando comunque indirettamente su chi compra il costo dei rincari”. Sono pochi, infatti, i consumatori che notano le differenze, magari una confezione più piccola oppure un packaging diverso.

Shrinkflation, una parola che rimbalza in questi giorni anche sui social, insieme alle foto dei prodotti che mostrano la riduzione del peso indicato sulle confezioni. Non si tratta, però, di un fenomeno nuovo. L’Istat, ad esempio, nel periodo 2012-2017 aveva rilevato nei mercati, nelle rivendite e nei supermercati 7.306 casi di confezioni ridimensionate ma vendute allo stesso prezzo, con particolare riguardo al settore zuccheri, dolciumi, confetture, cioccolato, miele e a quello del pane e dei cereali.

 

shrinkflation

 

Shrinkflation, quali sono le cause e come tutelarsi?

“I produttori spesso si rivolgono alla shrinkflation nei momenti di difficoltà economica – spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, in un video pubblicato da la Repubblica. – […] Si rimpicciolisce il prodotto all’interno della solita confezione, in qualche modo non si spiega immediatamente al consumatore che si è fatto questo cambiamento. È un modo per ingannarlo in questo momento, alla luce delle circostanze attuali”.

Come tutelarsi, dunque, da questa pratica scorretta? Il consiglio di UNC è quello di fare attenzione alle etichette. “Il superpotere del consumatore in questi casi è l’attenzione, leggere le etichette – spiega ancora Massimiliano Dona – perché per legge sul retro delle confezioni è scritto il peso e il volume di quel prodotto, quindi resistere alla tentazione di prendere il solito prodotto dal solito scaffale”.

Anche Consumerismo No Profit ha denunciato tale pratica scorretta a danno del consumatore e si è rivolta all’Antitrust chiedendo di accertare se la shrinkflation possa violare le norme del Codice del Consumo e realizzare una pratica commerciale scorretta.


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