PNRR, Consumers’ Forum: necessario formare i cittadini sulla digitalizzazione dei servizi
Oggi la web conference organizzata da Consumers’ Forum con le Authority finanziarie e assicurative. Veroli: “Senza adeguate misure che accompagnino il cittadino verso l’evoluzione tecnologica, si rischia di aumentare il digital divide”
Educazione finanziaria, assicurativa e tecnologica del cittadino come strumenti indispensabili della transizione. Se ne è discusso oggi nel corso della web conference con le Authority finanziarie e assicurative dal titolo “IL PNRR DALLA PARTE DEI CONSUMATORI: Consumers’ Forum ne discute con Banca d’Italia, Consob e Ivass”, organizzato da Consumers’ Forum, associazione indipendente composta da Associazioni di Consumatori, Istituzioni, numerose Imprese Industriali e di servizi e loro Associazioni di categoria.
Consumers’ Forum e Authority a confronto
La riflessione è partita dalla presentazione della Ricerca Consumerism, svolta in collaborazione con Università Roma Tre e illustrata da Fabio Bassan, Professore Ordinario di Diritto dell’Unione Europea.
L’analisi indaga, in particolare, il ruolo dei consumatori nel PNRR rispetto agli investimenti stanziati. Economia digitale e green, concorrenza: queste le parole chiave nel PNRR. Nel Piano tuttavia – sottolinea Consumers’ Forum – non si parla di investimenti per informare, formare e educare il cittadino all’uso consapevole degli strumenti digitali.
“Con il PNRR ci sarà un’accelerazione fortissima sulla digitalizzazione dei servizi bancari e assicurativi, con la chiusura di migliaia di sportelli e agenzie. Molti cittadini tuttavia non hanno la sufficiente consapevolezza e conoscenza per gestire autonomamente informazioni finanziarie e assicurative solo online“, ha dichiarato il Presidente di Consumers’ Forum Sergio Veroli.
“Abbiamo delegato alle famiglie e alle diverse generazioni l’educazione finanziaria e l’educazione tecnologica. Questo non può essere. Serve un’azione congiunta dello Stato, delle imprese e delle rappresentanze dei cittadini. Senza adeguate misure che accompagnino il cittadino verso l’evoluzione tecnologica, si rischia di aumentare il digital divide e di esporre i cittadini a sempre maggiori pericoli in tema di cyber sicurezza – conclude Veroli. – Il rischio è l’aumento delle diseguaglianze sociali”.