
Antitrust sanziona Trotec per commercializzazione di depuratori "anticovid"
Antitrust sanziona Trotec per commercializzazione di depuratori “anticovid”
L’Antitrust ha sanzionato Trotec per pratica commerciale scorretta: “le caratteristiche tecniche e di funzionamento dei prodotti sono messe in diretta correlazione con la possibilità di proteggersi efficacemente dal rischio di infezione da Covid-19”
L’Antitrust ha irrogato a a TROTEC ® International GmbH & C. S.a.S., che commercializza impianti di climatizzazione, ventilazione, aerazione e riscaldamento in ambienti chiusi, una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 11.700 euro per pratica commerciale scorretta.
“Il procedimento – si legge sul bollettino Antitrust – concerne le modalità di presentazione, sui siti https://it.trotec.com e www.trotecblog.com, dei prodotti Trotec per la depurazione, la climatizzazione, l’umidificazione, la “termodisinfezione” e il raffrescamento dell’aria, attraverso affermazioni pubblicitarie secondo cui, tra l’altro, detti prodotti «proteggono dal coronavirus»”.
Trotec e depuratori anti Covid, le rilevazioni dell’Antitrust
Secondo il parere dell’Antitrust, i contenuti pubblicitari veicolati online sul sito Trotec, sarebbero “volti a promuovere i depuratori d’aria con modalità idonee ad ingenerare nei destinatari il convincimento che l’utilizzo degli stessi possa di per sé neutralizzare la diffusione del Covid-19”.
“Nei messaggi esaminati, infatti, le caratteristiche tecniche e di funzionamento dei prodotti sono messe in diretta correlazione con la possibilità di proteggersi efficacemente dal rischio di infezione da Covid-19 – spiega l’Autorità. – In particolare, le affermazioni pubblicitarie appaiono caratterizzate da toni enfatici e allarmistici“.
Claim ingannevoli
L’Antitrust afferma, dunque, che i claim dell’azienda appaiono ingannevoli in quanto, a fronte della loro incisività e assertività, “non risultano basati su un fondamento documentale adeguato o comunque sufficiente a giustificare la portata delle promesse pubblicitarie”.
Risultano, inoltre, idonei a sollecitare aspettative che vanno oltre l’effettiva natura e la reale efficacia dei prodotti.
I consumatori, pertanto “potrebbero essere indotti all’acquisto, nella convinzione di disporre di un mezzo risolutivo per neutralizzare il rischio di contagio da coronavirus e non già di uno strumento tecnico che, ove implementato congiuntamente ad altre misure o cautele, può contribuire ad una efficace protezione”, afferma l’Autorità.
Il consumatore medio sarebbe portato, quindi, ad attribuire erroneamente ai prodotti requisiti di efficacia superiore a quelli effettivamente posseduti.

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