Alimenti derivati da colture cellulari, EFSA: siamo pronti alla valutazione scientifica

Alimenti derivati da colture cellulari, EFSA: siamo pronti alla valutazione scientifica (foto Pixabay)

Le tecniche innovative della coltura cellulare, dell’ingegneria tissutale e della fermentazione di precisione, e i nuovi alimenti, come la carne ottenuta da cellule coltivate o le proteine del latte ottenute da microrganismi: questo il tema centrale della tavolta rotonda scientifica di due giorni che si aprirà domani, organizzata dall’EFSA per raccogliere opinioni e spunti di riflessione sul tema.

Alimenti derivati da colture cellulari, il parere dei consumatori

Cosa pensano i consumatori degli alimenti derivati da colture cellulari? A questa domanda risponde il prof. Michael Siegrist, che dirige il gruppo di ricerca del Politecnico di Zurigo su alimenti e comportamento dei consumatori, che ha studiato la percezione circa le nuove tecnologie, compresi gli alimenti derivati da colture cellulari. L’analisi ha evidenziato un atteggiamento diffidente dei consumatori rispetto a questi nuovi alimenti, dovuto in parte a ostacoli psicologici e scarsa informazione.

In primo luogo – spiega il Professore in una notapercepire come naturali gli alimenti o le tecnologie alimentari è un fattore cruciale per i consumatori. – Se entrambi vengono percepiti come innaturali, di norma è difficile che i consumatori li accettino”. E la “carne coltivata” ne è un esempio. Da molti studi – spiega l’Efsa – risulta, infatti, una scarsa disponibilità dei partecipanti persino ad assaggiarla.

Anche la comunicazione sui potenziali benefici sociali ed economici gioca un ruolo nell’accettazione dei nuovi alimenti da parte dei consumatori. “Ad esempio – prosegue l’Autorità – molti consumatori non sono consapevoli dell’impatto ambientale legato alla produzione di carne, il che aiuta a spiegare la loro riluttanza a ridurre il consumo di carne e a optare per alimenti alternativi”.

Prezzo e gusto sono, però, i fattori principali per la maggior parte dei consumatori.

“In Europa, in un passato lontano, nuovi alimenti come pomodori e patate sono diventati importanti alimenti di base; in epoca più recente i semi di chia e la quinoa – spiega il prof. Michael Siegrist – Resta da vedere se la gente supererà gli ostacoli psicologici e informativi nei confronti degli alimenti derivati da colture cellulari. Sarà certamente così solo se prodotti come la carne derivata da colture cellulari avranno lo stesso sapore a minor prezzo delle alternative tradizionali“.

Questi nuovi alimenti sono sicuri?

È compito dell’EFSA valutare la sicurezza dei nuovi alimenti nell’UE, compresi quelli derivati tramite nuove tecnologie come la coltura cellulare e l’ingegneria tissutale.

Al momento però – spiega nella stessa nota Wolfgang Gelbmann, responsabile scientifico EFSA nel campo dei nuovi alimenti – “l’Autorità non ha ancora ricevuto alcuna richiesta di valutazione di alimenti derivati da cellule animali coltivate, ciò che si potrebbe chiamare ‘carne allevata in laboratorio‘”.

“Abbiamo però già valutato diversi nuovi ingredienti alimentari prodotti tramite la fermentazione di precisione – aggiunge – Prevediamo di ricevere richieste di valutazione di nuovi alimenti derivati da colture cellulari nei prossimi mesi e anni. Ci teniamo dunque al passo con la scienza per essere preparati quando arriveranno queste richieste”.

Saranno poi gli esperti del gruppo scientifico dell’EFSA su nutrizione, nuovi alimenti e allergeni alimentari (gruppo NDA), e in particolare il gruppo di lavoro sui nuovi alimenti, a effettuare tali valutazioni.

Mentre le decisioni in merito all’autorizzazione alla commercializzazione dei nuovi prodotti alimentari e ai requisiti di etichettatura sono di competenza degli enti UE di regolamentazione, ossia la Commissione europea insieme agli Stati membri dell’Unione. Anche la sicurezza per i consumatori è una priorità per i legislatori – spiega l’Efsa – ma nelle loro decisioni essi possono tenere conto anche di aspetti economici, sociali e del benessere animale.


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Scrive per noi

Francesca Marras
Mi sono laureata in Scienze Internazionali con una tesi sulle politiche del lavoro e la questione sindacale in Cina, a conclusione di un percorso di studi che ho scelto spinta dal mio forte interesse per i diritti umani e per le tematiche sociali. Mi sono avvicinata al mondo consumerista e della tutela del cittadino nel 2015 grazie al Servizio Civile. Ho avuto così modo di occuparmi di argomenti diversi, dall'ambiente alla cybersecurity e tutto ciò che riguarda i diritti del consumatore. Coltivo da anni la passione per i media e il giornalismo e mi piace tenermi sempre aggiornata sui nuovi mezzi di comunicazione. Una parte della mia vita, professionale e non, è dedicata al teatro e al cinema.

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