
Spreco alimentare, in Europa vale 132 miliardi di euro nel 2024 (Foto Ella Olsson per Pexels)
Spreco alimentare, in Europa vale 132 miliardi di euro nel 2024
Nel 2024 si stima in 132 miliardi di euro il valore del cibo sprecato lungo la filiera agroalimentare in Europa, pari a 59 milioni di tonnellate di cibo. L’Enea pubblica una guida in occasione della giornata contro lo spreco alimentare del 5 febbraio
Le famiglie europee sprecano qualcosa come 70 kg di cibo l’anno a persona, mentre nei servizi di ristorazione e nei ristoranti lo spreco ammonta a 12 kg annui a persona di cibo. Nel 2024 si stima in 132 miliardi di euro il valore del cibo sprecato lungo la filiera agroalimentare in Europa, pari a 59 milioni di tonnellate di alimenti. Sono i numeri ricordati da Enea nella guida Metrofood “Ridurre gli sprechi alimentari: le raccomandazioni per gli operatori del settore agroalimentare” lanciata in occasione della giornata nazionale antispreco del 5 febbraio.
Nella guida ci sono, per punti, una serie di suggerimenti per contenere le perdite alimentari e gli sprechi di cibo nella filiera alimentare, in mense e scuole, in ristoranti e a livello familiare. La guida, spiega l’Enea, è destinata ad aziende, decisori politici e consumatori, per ridurre gli sprechi alimentari, promuovere una spesa più consapevole, pratiche di consumo sostenibili, ma anche una gestione più efficiente delle risorse, il riutilizzo e la valorizzazione degli scarti.
Nel 2024 in Italia gli sprechi alimentari lungo la filiera sono aumentati di circa il 46% rispetto al 2023. Tra i cibi più sprecati, frutta fresca, verdure e pane (fonte: Rapporto Waste Watcher). Il nuovo rapporto Waste Watcher, in arrivo in occasione della giornata contro lo spreco alimentare, sottolinea che per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile occorre ridurre del 54% lo spreco pro capite settimanale (dagli attuali 0,68 chilogrammi a 0,37 chilogrammi).
Cinque anni per dimezzare lo spreco alimentare
Sono infatti rimasti solo cinque anni per dimezzare lo spreco alimentare. L’edizione 2025 della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, che si svolgerà il 5 febbraio prossimo, farà partire il conto alla rovescia per arrivare da qui al 2030, al dimezzamento dello spreco alimentare, secondo quanto richiede l’obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
«Lo spreco alimentare ha un impatto significativo sull’ambiente, consumando risorse vitali come acqua, suolo ed energia, e generando notevoli emissioni di gas serra che alimentano il cambiamento climatico – sottolinea Chiara Nobili della Divisione ENEA Sistemi Agroalimentari Sostenibili – È fondamentale lavorare per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e dimezzare lo spreco alimentare pro-capite entro il 2030, non solo per contribuire a garantire maggiore disponibilità di cibo per le persone, ma anche per permettere di ridurre i costi e mitigare l’impatto ambientale legato alla produzione e al consumo alimentare».
Cosa fare contro lo spreco alimentare?
Si può e si deve agire a livello di filiera – con agricoltura di precisione, rispetto della catena del freddo e della logistica, ricorso a packaging innovativo, sconti e offerte sui prodotti prossimi a scadenza – e a livello di politiche. La guida consiglia programmi e campagne di sensibilizzazione a livello territoriale e nelle scuole, agevolazioni fiscali per le aziende che donano cibo invenduto e per le attività agricole che adottano pratiche di economia circolare.
Ci sono naturalmente raccomandazioni ai consumatori per affrontare e ridurre lo spreco: informarsi sugli ingredienti e le porzioni prima di ordinare un piatto intero; ordinare un po’ alla volta quando si mangia negli all you can eat; chiedere al ristorante di avere una doggy bag con gli avanzi del pasto; scegliere ristoranti che promuovono iniziative contro gli sprechi o che effettuino donazioni di cibo; utilizzare app o servizi per acquistare a prezzi scontati le rimanenze di giornata.
E a livello casalingo: pianificare i pasti, fare una lista della spesa, riutilizzare gli avanzi, acquistare prodotti sfusi o nelle porzioni necessarie, leggere le etichette e distinguere tra “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”.
«La giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare è stata di ispirazione per realizzare una guida per le aziende, i decisori politici e i consumatori, con raccomandazioni e consigli pratici per ridurre gli sprechi – ha spiegato Claudia Zoani della Divisione ENEA Sistemi Agroalimentari Sostenibili – I suggerimenti includono azioni utili da adottare lungo tutta la filiera alimentare, dalle fasi di produzione al livello territoriale, nelle scuole, in casa e fuori casa – ad esempio nei ristoranti – per creare un sistema alimentare più equo e rispettoso dell’ambiente, coinvolgendo con strategie integrate produttori, distributori e consumatori, al fine di creare un sistema alimentare più equo e resiliente, anche in linea con l’obiettivo di sviluppo sostenibile 12.3 dell’Agenda 2030».
