Sostenibilità, ASviS: “accelerare la transizione ecologica, senza lasciare indietro nessuno”

Sostenibilità, ASviS: “accelerare la transizione ecologica, senza lasciare indietro nessuno”

Sono gravi le conseguenze del cambiamento climatico causato dalle azioni dell’uomo, con ripercussioni sulla salute dell’ambiente e delle popolazioni stesse. Il mondo non solo si sta riscaldando, ma sta vivendo anche eventi estremi più frequenti, come ondate di calore, siccità, precipitazioni intense, inondazioni, innalzamento del livello del mare e incendi, che colpiscono la natura, gli esseri umani e le infrastrutture. È quanto emerge dal Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change).

Il rapporto analizza in particolar modo il legame tra il mondo naturale (ecosistemi e biodiversità) e le comunità umane, con un focus sulle città. Le città infatti, secondo l’IPCC, sono sempre più vulnerabili al cambiamento climatico, ma rappresentano anche importanti opportunità per azioni di adattamento e mitigazione del clima.

 

 

Cambiamento climatico, salvaguardare la natura per un futuro vivibile

“È necessaria un’azione urgente per far fronte ai rischi crescenti”, avverte l’IPCC. L’aumento delle ondate di caldo, della siccità e delle inondazioni, infatti, stanno già superando le soglie di tolleranza di piante e animali, causando la morte di varie specie. E gli impatti di questi eventi climatici stanno diventando sempre più difficili da gestire.

Gli scienziati sottolineano, inoltre, che il cambiamento climatico è legato a tendenze globali come l’uso insostenibile di risorse naturali, l’urbanizzazione crescente, le disuguaglianze sociali, ai danni causati dagli eventi estremi e anche alla pandemia, mettendo a rischio lo sviluppo futuro.

Ma cosa si può fare per adattarsi a un clima che cambia? Secondo gli esperti una chiave la si può individuare nel potenziale della natura stessa, non solo per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici, ma anche per tutelare l’essere umano.

“Gli ecosistemi sani sono più resistenti ai cambiamenti climatici e costituiscono una fonte di cibo e acqua pulita – ha affermato Hans-Otto Pörtner, copresidente del gruppo di lavoro II dell’IPCC. – Restaurando gli ecosistemi degradati e conservando dal 30 al 50% degli habitat terrestri, marini e di acqua dolce, la società può beneficiare della capacità della natura di assorbire e immagazzinare carbonio, favorendo così lo sviluppo sostenibile. È essenziale, però, il sostegno politico e finanziario”.

Un focus sulle città

Il Report fornisce, inoltre, una valutazione dell’impatto dei cambiamenti climatici sulle città, che – secondo gli esperti – potrebbero offrire, però, buone opportunità per azioni a favore del clima.

Si pensi, ad esempio, al Green building, ai servizi per la fornitura di acqua, alle energie rinnovabili e ai sistemi di trasporto sostenibili che collegano le aree urbane e rurali.


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