Elettrificazione della mobilità privata, sistemi di sharing mobility sempre più articolati e semplici da usare, mobilità collettiva in sede protetta con tempi affidabili e aggiornamenti sugli smartphone, strade e piazze libere dalle auto e quindi sicure per gli spostamenti a piedi e in bicicletta ma anche per ripiantare alberi e creare spazi per una diversa vivibilità urbana. Un sogno per il futuro del “2000 mai”? Al contrario, si tratta di una realtà che si va via via affermando, sebbene ancora a piccoli passi.

Secondo un’indagine condotta da Lorien Consulting per Legambiente, nonostante la scarsità dell’offerta sull’intero territorio nazionale, aumenta l’uso della sharing mobility. L’uso dei mezzi privati, e dell’auto in particolare, non accenna però a decrescere, tanto che il 40% del campione considerato dice di utilizzarla tutti i giorni a fronte di un sensibile calo dei mezzi pubblici.

Ma i livelli di mobilità degli italiani sono anche piuttosto elevati e multiformi: in media utilizzano ben 2,6 mezzi differenti nella settimana. I più multi-modali di tutti sono proprio gli utenti della sharing mobility che utilizzano in media altri 5 mezzi (oltre ai servizi di sharing).

“In un paese con 38 milioni di auto private, neanche 100 mila autobus e 6 mila auto in car sharing, la notizia è la crescita della sharing mobility”, dichiara a commento del sondaggio Andrea Poggio di Legambiente, curatore del volume “Green Mobility- Come cambiare la città e la vita”.

Qualsiasi ulteriore riduzione dell’inquinamento”, prosegue Poggio, “obbliga a un salto tecnologico e a cambiamenti importanti negli stili di mobilità: una quota crescente di veicoli (dal monoruota all’autobus) a zero emissioni, veicoli elettrici o a idrogeno, generati da fonti rinnovabili. Anche l’Europa dovrebbe introdurre ‘quote obbligatorie’ di mercato di veicoli elettrici, come fanno la Cina, la California e altri dieci stati USA”.

L’anno scorso il 40% delle città italiane ha superato i limiti di inquinamento. Gli italiani sono molto divisi sui provvedimenti da attuare per limitare il problema dell’inquinamento: se da un lato il 48% considera inutili ulteriori limitazioni, il 46% si dichiara invece preoccupato al punto di chiedere maggiori limitazioni alla vendita e alla circolazione dei mezzi inquinanti.

I cittadini ritengono per il 54% che i provvedimenti più efficaci per ridurre l’inquinamento siano attraverso varie tipologie di incentivi (primo fra tutti per l’acquisto di auto nuove e meno inquinanti). Il 44% crede nell’efficacia di maggiori divieti (soprattutto alla circolazione urbana e vendita dei mezzi) e il 35% in un aumento dell’offerta e dei servizi di mobilità alternativa sia pubblica (capillarità mezzi pubblici) che privata (diffusione dei sistemi di sharing e altri provvedimenti).

Sulla mobilità elettrica, è ancora il fattore economico il maggiore ostacolo alla diffusione: 1 italiano su 3 dichiara che acquisterebbe un’auto elettrica scegliendo di inquinare meno se la ricarica costasse meno e se ci fossero incentivi fiscali. Una maggiore durata della carica e maggiore facilità di trovare punto di rifornimento sarebbero un incentivo all’acquisto dell’elettrico per 1 italiano su 4.

Se è vero che è ancora bassa la penetrazione dell’auto privata ibrida o elettrica, tuttavia è anche vero che le possibilità di utilizzo di mezzi non di proprietà aprono notevoli possibilità «green». Sono infatti particolarmente graditi taxi e noleggio ibridi, ma anche sharing ibrido e auto aziendali elettriche.

C’è poi il ragionamento sui costi delle auto per i cittadini e per lo Stato e quello, articolato e complesso, sugli spazi cittadini da restituire alla vivibilità comune: in Italia, i chilometri che percorriamo oggi in automobile (700 miliardi di km/passeggero all’anno) sono soddisfatti da quasi 38 milioni di autoveicoli a combustibili fossili che percorrono in media appena 12.000 chilometri all’anno con 1,5 persone a bordo.

Secondo le proposte avanzate da Legambiente, nel 2030 il 90% degli stessi viaggi potrebbe essere soddisfatto da 18 milioni di e-car che percorrano ciascuna 20.000 chilometri con 1,7 persone a bordo. Le auto, seppure più costose, sono usate molto di più, in modo più efficiente, in modo che ogni viaggio costi meno di oggi. Per premiare l’efficienza deve costare poco l’uso condiviso (passeggero/chilometro) e molto di più il possesso (bollo), il parcheggio parassitario, l’accesso nelle strade e nelle città congestionate. Tuttavia, sempre secondo l’analisi dell’associazione ambientalista, il carico fiscale complessivo del trasporto è destinato a crollare.

 

Notizia pubblicata il 13/04/2018 ore 17.15


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