Qualità dell’aria, la metà degli europei pensa sia peggiorata (foto pixabay)

Altro che inquinamento zero. Gli europei sono preoccupati per la qualità dell’aria e hanno la diffusa sensazione che questa sia peggiorata. Il 47% degli intervistati ritiene che la qualità dell’aria in Europa sia peggiorata negli ultimi dieci anni. Un sondaggio speciale Eurobarometro pubblicato oggi evidenzia che gli europei sono preoccupati per l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute e l’ambiente.

In molti ritengono che grandi impianti industriali, produttori di energia da combustibili fossili, autorità pubbliche e datori di lavoro non facciano abbastanza per promuovere la qualità dell’aria. Le azioni che gli europei sollecitano per la qualità dell’aria rimandano decisamente a un approccio internazionale ed europeo.

«Tutti vogliono respirare aria pulita: chi vive nelle città, chi soffre d’asma, chi vive in prossimità di impianti industriali, tutti hanno la stessa preoccupazione e chiedono all’Unione d’intervenire – ha detto Virginijus Sinkevičius, commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca – La Commissione guiderà l’azione con una proposta ambiziosa volta a rafforzare le norme dell’UE sulla qualità dell’aria».

Qualità dell’aria, le opinioni degli europei

Ma quali sono i principali risultati dell’indagine? Fra gli europei c’è una diffusa preoccupazione per la qualità dell’aria e per l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute e l’ambiente.

Gli europei in gran parte ritengono che le malattie respiratorie (89%), l’asma (88%) e le malattie cardiovascolari, che causano gravi problemi nei loro paesi, siano dovute all’inquinamento atmosferico. Sono preoccupati per i problemi ambientali causati nei corpi idrici dall’inquinamento atmosferico, come l’acidificazione e l’eutrofizzazione (83% per entrambe). L’acidificazione (l’acqua diventa più acida) e l’eutrofizzazione (quantità eccessiva di nutrienti presenti nell’acqua, con conseguente crescita eccessiva di alghe che soffocano altri organismi) sono tra le principali conseguenze del deterioramento della qualità dell’acqua.

C’è una diffusa sensazione che la qualità dell’aria sia peggiorata. Quasi la metà degli intervistati ritiene che la qualità dell’aria sia peggiorata negli ultimi dieci anni (47%) anche se c’è un calo dell’11% rispetto al 2019.

L’Eurobarometro rivela poi che i cittadini non dispongono di informazioni sui problemi di qualità dell’aria nel loro paese: la maggior parte non è sufficientemente informata in merito alle norme vigenti nell’UE, solo una minoranza degli intervistati (27%) ne ha sentito parlare. Nondimeno, tra gli intervistati che conoscono le norme dell’UE sulla qualità dell’aria, un’ampia maggioranza (67%) afferma che andrebbero rafforzate.

 

natura ambiente
La Commissione europea lancia la strategia inquinamento zero

 

Più interventi per la qualità dell’aria

Gli europei chiedono inoltre più azione per la qualità dell’aria, soprattutto a livello internazionale. Un’ampia maggioranza ritiene infatti che l’inquinamento atmosferico vada affrontato a livello internazionale (65%), poi a livello europeo e nazionale (entrambi 42%) e, infine, a livello regionale o locale (32%). Una percentuale significativa degli intervistati ritiene che gli interventi debbano essere svolti simultaneamente a tutti i livelli (19%).

Come annunciato nel Green Deal europeo nell’ambito dell’obiettivo “Inquinamento zero” per un ambiente privo di sostanze tossiche, la Commissione proporrà a breve una revisione delle norme attuali dell’UE in materia di qualità dell’aria per allinearle maggiormente alle più recenti raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e rafforzerà le disposizioni per aiutare le autorità locali a ottenere un’aria più pulita. La strategia Inquinamento zero stabilisce degli obiettivi chiave al 2030 per ridurre l’inquinamento e orientare la Ue verso l’obiettivo 2050, ovvero un pianeta sano per persone in buona salute. Secondo il piano d’azione, uno degli obiettivi al 2030 è appunto quello di migliorare la qualità dell’aria in modo da ridurre del 55% il numero di morti premature causate dall’inquinamento atmosferico.


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