Spesa sostenibile e amica del clima, ecco l’eco-menù di Greenpeace
Cosa mettere nel carrello della spesa per non danneggiare l’ambiente e il pianeta? Ecco i dieci consigli di Greenpeace che pubblica online il suo eco-menù
Alcune mode alimentari sono insostenibili per il pianeta. Avocado, banana, ananas, quinoa e altri prodotti più o meno esotici: meglio evitarli o ridurre al minimo il consumo perché le alternative locali esistono e il conto non è in positivo per l’ambiente.
«Queste mode alimentari hanno un prezzo altissimo per il Pianeta», dice Greenpeace nel suo eco-menù amico del clima diffuso online, perché in questo caso nei paesi produttori si tratta di monocolture che si espandono a discapito delle foreste e, spesso, dei diritti umani.
Per gli imballaggi, ad esempio, è meglio lo sfuso: la plastica ormai è un’emergenza planetaria.
Un altro consiglio fondamentale è quello di evitare i cibi ultraprocessati industriali e confezionato, che spesso anno anche un basso valore nutrizionale. Cosa fare? Riscoprire la dieta mediterranea dunque un’alimentazione incentrata sui cereali (pane e pasta), verdura e legumi, integrata da un consumo moderato di carne e pesce.
L’eco-menù di Greenpeace contiene i dieci consigli per una spesa amica del clima e del Pianeta.
La spesa sostenibile: 10 consigli
Si tratta, spiega Greenpeace, di «dieci consigli che non devono spaventare: in fondo, per chi vive in un Paese come l’Italia, si tratta in buona parte di re-imparare il modello alimentare dei nostri nonni, quella dieta mediterranea che è stata riconosciuta dall’UNESCO come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell’Umanità nel 2010».
- Comprare solo frutta e verdura di stagione, biologica e di produzione locale
- Ridurre il consumo di carne
- Acquistare uova da allevamento biologico all’aperto
- Limitare il consumo di latte e derivati
- Privilegiare il pesce locale, di stagione e pescato con metodi artigianali
- Scegliere la qualità invece della quantità
- Eliminare quelle mode alimentari insostenibili per il Pianeta
- Ripiegare sulle proteine vegetali
- Basta imballaggi: meglio lo sfuso
- Evitare i cibi processati
Ogni stagione ha le sue ricette, spiega ancora l’associazione ambientalista.
«Via libera quindi a tante verdure e proteine vegetali di stagione, pochi prodotti di origine animale (ma quei pochi, buoni e genuini), riduciamo al minimo gli imballaggi e la “strada” percorsa dal nostro cibo – scrive Simona Savini sul sito di Greenpeace – Farlo significa combattere i cambiamenti climatici, proprio come scegliere di usare meno l’auto, ma significa anche mandare un messaggio all’intero sistema agroalimentare, responsabile ad oggi di un quarto delle emissioni di gas serra globali, e nel quale pochi grandi attori fanno profitti sempre più grandi, mentre le piccole aziende spariscono».