Verso un’Europa più circolare: è il momento di accelerare la transizione (Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay)

Una valutazione condotta dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) mette in luce la necessità di azioni decisive per accelerare la trasformazione dell’economia europea verso un modello circolare. Nonostante i progressi legislativi compiuti negli ultimi cinque anni, l’EEA sottolinea che sono richiesti interventi coraggiosi e una rigorosa attuazione delle misure esistenti per affrontare le sfide legate alla gestione dei rifiuti, alla riduzione dell’uso delle risorse e all’incremento dei tassi di riciclaggio.

L’Unione Europea, infatti, ha compiuto passi significativi nel rafforzare le proprie politiche sull’economia circolare, ma è necessario un ulteriore impegno per rendere tali politiche più vincolanti e orientate agli obiettivi. Questo approccio richiede un cambiamento radicale, andando oltre la mera gestione dei rifiuti per concentrarsi direttamente sull’ottimizzazione dell’uso delle risorse.

Accelerare l’economia circolare in Europa – Situazione e prospettive per il 2024

La relazione dell’EEA intitolata “Accelerating circular economy in Europe – State and outlook 2024” (Accelerare l’economia circolare in Europa – Situazione e prospettive per il 2024) evidenzia i benefici di definire obiettivi futuri relativi all’uso delle risorse e all’impronta dei materiali, proponendo modalità per accelerare la transizione verso un modello economico circolare.

Lo sviluppo di un’economia circolare è una componente cruciale della risposta dell’Unione Europea alle sfide ambientali, climatiche e di inquinamento. Con un tasso di circolarità dell’11,5 % nel 2022, rispetto ad altre regioni del mondo, l’Europa consuma una percentuale più elevata di materiali riciclati. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, l’UE è ancora lontana dall’ottenere l’ambizioso obiettivo di raddoppiare il tasso di circolarità entro il 2030.

Secondo la relazione dell’EEA, che ha valutato i progressi compiuti verso il raggiungimento degli attuali obiettivi in termini di circolarità, vi è una probabilità bassa o modesta che questi target siano raggiunti nei prossimi anni. La relazione evidenzia che, nonostante si sia registrata una stabilizzazione del consumo di risorse rispetto alla crescita economica, l’Europa rimane fortemente dipendente dalle importazioni di risorse naturali, con conseguenti impatti ambientali e climatici significativi.

Interventi volti al futuro

Per promuovere una transizione efficace verso un’economia circolare, sono necessarie politiche che vadano oltre la gestione dei rifiuti, includendo strategie di progettazione ecocompatibile, il potenziamento del riciclaggio di alta qualità e l’estensione del ciclo di vita dei prodotti attraverso il riutilizzo e la riparazione.

Un’attenzione particolare deve essere rivolta agli aspetti economici dell’approvvigionamento delle materie prime, affinché gli incentivi e i prezzi tengano conto dell’impatto ambientale. È inoltre importante promuovere la reintroduzione dei materiali riciclati nel ciclo produttivo, riducendo così la dipendenza dalle risorse vergini.

“Esistono numerose opportunità di far sì che le future politiche dell’UE siano orientate dalle ricerche in corso sulla domanda da parte dei consumatori, sulle strategie atte a cambiarne il comportamento e sull’integrazione dei principi di una giusta transizione negli interventi a venire” (link: https://www.eea.europa.eu/it/highlights/verso-un-europa-piu-circolare ).


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