Arpa Emilia Romagna nel solo 2005 ha processato circa 23.000 campioni di alimenti per ricerche chimiche e microbiologiche, 10.000 dei quali nel laboratorio della Sezione Provinciale di Bologna. Gli esiti, periodicamente resi pubblici, mostrano un sostanziale rispetto delle norme riguardanti i residui di pesticidi riscontrati con basse percentuali di campioni riscontrati fuori norma, molto costanti nel tempo. Ciò vale sia per gli alimenti di produzione nazionale, sia per i controlli sulle derrate importate.

Nel periodo 2001-2006 la percentuale di alimenti analizzati, riscontrata completamente priva di residui di pesticidi, oscilla tra il 56 e il 57% ogni anno. Il 41-42% dei campioni, a seconda degli anni, ha presentato residui minimi, entro le percentuali ammesse dalle norme europee e nazionali, mentre le irregolarità hanno riguardato una percentuale compresa tra l’1,6% e il 2,3% Le tecnologie di cui il sistema in generale e Arpa in particolare dispongono, consentono il rilevamento di presenze di residui inquinanti in uno spettro amplissimo: dalla formazione di micotossine durante la produzione primaria con l’impiego in agricoltura di fitofarmaci, o durante i processi tecnologici di produzione degli alimenti quali l’impiego di additivi, di coloranti o di conservanti.

Esistono inoltre dei contaminanti ambientali ubiquitari che possiamo ritrovare anche negli alimenti come nel caso dei PCB o dei metalli pesanti. Intervenendo ai lavori, il Direttore generale di Arpa, Alessandro Bratti, ha affermato: «La ricerca degli inquinanti chimici negli alimenti è uno sforzo importante che impegna molte delle realtà dei Servizi pubblici di controllo, partendo dalla Regione che definisce i Piani di controllo e indirizza tutta l’attività, per arrivare ai Servizi locali che provvedono al campionamento delle derrate nelle varie fasi del ciclo di produzione e consumo, in una sinergia e collaborazione che sola consente il conseguimento dei risultati. In questo contesto l’Agenzia per l’Ambiente è partecipe dell’intero processo ma ha un suo ruolo ed una responsabilità specifica nell’attività di carattere laboratoristico sulle matrici vegetali e sui prodotti di consumo (esclusi quelli di origine animale). Come Direzione dell’Agenzia all’attività sugli alimenti attribuiamo un importante significato anche strategico, in quanto essa costituisce un momento di forte collaborazione con i servizi sanitari ai vari livelli impegnati nel controllo sugli alimenti, fino dalla fase di definizione del Piano. Anche la pressione e l’interesse costanti dell’opinione pubblica in materia sono senza dubbio uno degli stimoli più forti alla ricerca di completezza e rigore nei controlli e nella informazione specialistica e divulgativa».


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