Il Tar della Regione Veneto ha bocciato la delibera del comune di Vicenza sulle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi pubblici. E’ quanto si apprende da una nota dell’Unione Inquilini. Il ricorso era stato avanzato dallo Sportello Casa CUB e dal Sindacato Nazionale Unitario Inquilini ed Assegnatari (Sunia) per "razzismo della norma".

Le due organizzazioni puntano il dito contro la norma che assegna una maggiorazione di punti a chi è residente in città o in provincia di Vicenza da un determinato numero di anni (25). "Questa norma – si legge nella nota – era stata definita una norma "anti immigrati".Perchè anti immigrati? Perchè nei fatti non esistono immigrati che risiedono a Vicenza e Provincia da almeno 20 anni. Nei fatti con questa norma agli immigrati regolari, che lavorano, che hanno famiglia veniva impedito l’accesso all’edilizia pubblica.in realtà questa norma colpiva anche i lavoratori di ritorno dall’estero, qui propagandati dalla lega, e dai lavoratori provenienti da altre regioni".

Per il Tar – prosegue la nota – nelle leggi vigenti in materia "si evince che nessun riferimento è fatto al periodo di residenza maturato dai possibili assegnatari, ne tanto meno ad un periodo minimo di anni e pertanto il principio adottato dal comune di Vicenza è avulso e estraneo ai principi e alle finalità della normativa. Pertanto ne è disposto l’annullamento del bando limitatamente alla prescrizione censurata".


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