«Abbiamo discusso degli Ogm, stabilendo la possibilità di un periodo di moratoria temporanea per il tempo necessario alla definizione di provvedimenti entro il quale tutte le Regioni dovranno fermarsi e cercare di trovare una norma-quadro sulla coesistenza con le produzioni tradizionali e biologiche». Lo ha detto l’assessore alle risorse agroalimentari della Regione Puglia, Enzo Russo, che ha presieduto, come coordinatore nazionale, la riunione della commissione politiche agricole delle conferenza delle Regioni e delle Province autonome, tenutasi ieri a Bari nell’ambito della 70/a edizione della Fiera del Levante.

«La Commissione – si legge nel documento approvato – considerata la mancanza: di un quadro normativo di riferimento sulle soglie di tolleranza per la contaminazione da parte di Ogm nelle sementi, in altro materiale di moltiplicazione vegetativo e nelle produzioni biologiche; di un sistema efficace di determinazione delle responsabilità civili e penali in caso di contaminazione; di un sistema efficace di risarcimento del danno. Reputa necessario al fine di definire strategie di gestione per la coesistenza tra agricoltura biologica, convenzionale e transgenica condivise dalle Regioni e dalle Province autonome, propone: di dare mandato al Gruppo di Lavoro Tecnico Interregionale sugli Ogm di redigere delle linee guida per la predisposizione dei provvedimenti entro il 31 marzo 2007; di proporre alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome un’intesa volta all’emanazione di norme regionali, tra loro coordinate, di moratoria temporanea per il tempo necessario alla definizione di provvedimenti regionali per la coesistenza tra Ogm ed agricoltura tradizionale e biologica».

Soddisfazione è stata espressa da Coldiretti che ha commentato: "La positiva richiesta di moratoria formulata dalle Regioni per impedire le coltivazioni di organismi geneticamente modificati (OGM) deve essere utilizzata per individuare soluzioni strutturali a livello comunitario per proteggere l’agricoltura nazionale dai rischi di contaminazione". "Occorre utilizzare il tempo disponibile – ha aggiunto – per garantire certezze alle imprese e ai consumatori ed evitare di compiere danni irreparabili alla salute dei cittadini, all’ambiente e alle potenzialità di sviluppo dell’agroalimentare Made in italy. Una esigenza confermata dalla recente preoccupante vicenda dell’esportazione illegale in Europa di riso statunitense contaminato da Ogm (Liberty Link 601) prodotto dalla CropScience, divisione agrochimica di Bayer ed individuato in punti vendita dell’Olanda, Germania, Svizzera ed anche Francia".


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