Mutui, terremotati e beffati: banche applicano interessi del periodo di sospensione
Dopo la beffa delle tariffe per “non residenti” (quindi più elevate) applicate da Enel sulle bollette dell’energia elettrica, i terremotati dell’Emilia Romagna subiscono un’altra ingiustizia: terminato a dicembre il periodo di sospensione dei mutui concesso dal Governo alle famiglie residenti in 104 Comuni terremotati, le banche hanno applicato gli interessi per il periodo di sospensione, distribuendo quindi la quota interesse con un nuovo piano di ammortamento sul restante periodo di pagamento del mutuo stesso.
Federconsumatori denuncia questa doppia beffa: non solo i cittadini devono sostenere costi notevoli per la ricostruzione e affrontare una condizione di grave disagio per via delle abitazioni danneggiate (lo stesso vale per molte imprese) ma si vedono anche costretti a pagare un mutuo gravato da interessi aggiuntivi. “L’applicazione di interessi aggiuntivi è inaccettabile” e l’Associazione sta già studiando opportune forme di denuncia e di intervento.
Intanto si chiede agli istituti di credito di modificare le condizioni vessatorie imposte alle famiglie emiliane e si chiede un intervento dell’Abi.
Federconsumatori torna a ricordare che in Italia sui mutui viene applicato un tasso medio del 4,88%, nonostante il tasso Euribor sia ai minimi. Nel caso dei terremotati, ci sono tanti lavoratori in cassa integrazione o disoccupati con un mutuo che non solo devono affrontare i costi di riparazione dell’abitazione ma si vedono applicare un ulteriore interesse su un tasso già di per sé superiore alla media europea (pari al 3,49%).
Stando alle segnalazioni pervenute all’Associazione, in alcuni casi il nuovo piano di ammortamento porta un aggravio che può raggiungere i 3.000 euro. “Il fatto che sia possibile percorrere una strada alternativa è dimostrato dal fatto che altri istituti bancari hanno invece deciso di bloccare i mutui mantenendo gli interessi concordati, prolungando il pagamento per un periodo uguale a quello della sospensione senza ulteriori oneri” conclude l’Associazione.