Povertà energetica, fra caro vita e alti prezzi dell’energia il rischio si diffonde
La povertà energetica è “l’impossibilità per una famiglia di accedere ai servizi energetici essenziali a un tenore di vita e alla salute dignitosi” compreso adeguati livelli di calore e raffrescamento, illuminazione ed energia. Il punto del Centro Studi Ircaf
Povertà energetica tra caro vita e transizione nel mercato dell’energia. Sono i temi messi al centro dell’attenzione dal Centro Studi Ircaf che oggi ha organizzato un convegno dedicato al tema della povertà energetica e alle misure per contrastarla.
“La povertà energetica è un problema complesso e multidimensionale che deve essere affrontato in tutte le sue sfaccettature e che richiede la compartecipazione di tutti «gli attori del cambiamento» sia pubblici che privati che devono coniugare necessità sociali, ambientali, economiche e culturali”, spiega ll’associazione nel fare il punto sui diversi fattori che incidono su questa forma di povertà.
La povertà energetica
Ma di cosa si tratta? Secondo il Regolamento Ue 2023/955 del Parlamento europeo e del Consiglio del 10 maggio 2023, che istituisce un Fondo sociale per il clima, la povertà energetica è «l’impossibilità per una famiglia di accedere ai servizi energetici essenziali a un tenore di vita e alla salute dignitosi, compresa un’erogazione adeguata di calore, raffrescamento, illuminazione ed energia per alimentare gli apparecchi, tenuto conto del contesto nazionale pertinente, della politica sociale esistente e di altre politiche pertinenti».
La povertà energetica chiama dunque in causa diversi fattori che si intrecciano fra loro: bassi livelli salariali, alti prezzi dell’energia, efficienza energetica delle abitazioni, scarsa conoscenza (comportamenti e consapevolezza) da parte dei cittadini. Se si guarda dunque alla combinazione di questi fattori, si comprendono anche i timori di una crescita della povertà energetica in Europa e in Italia alle luce delle crisi intrecciate che si sono verificate negli ultimi anni e dall’elevata incidenza della povertà e del rischio di esclusione sociale.
La povertà in Europa e in Italia…
La situazione della povertà in Europa e in Italia vede infatti i seguenti numeri: un cittadino europeo su cinque è sulla soglia della povertà o dell’esclusione sociale, pari a 95,3 milioni di persone a rischio; sono a rischio soprattutto donne, giovani adulti e persone con basso livello di istruzione (22,7% delle donne contro il 20,4% degli uomini, e il 26,5% dei giovani tra i 18 e i 24 anni).
L’Italia si pone sopra la media Ue con il 24,4% dei cittadini a rischio (circa 14 milioni 304mila persone), quasi un quarto della popolazione.
… e il rincaro dei costi dell’energia
Sulla povertà incide il rincaro dei costi energetici. Nel 2022, ricorda il Centro Studi Ircaf, la bolletta elettrica per la famiglia-tipo nel 2022 (1° gennaio 2022 -31 dicembre 2022) è stata di 1.322 euro rispetto ai 632 euro del 2021. Si tratta di un aumento del 110% rispetto al 2021 e del 173% rispetto al 2020.
La direttiva “case green”
La povertà energetica va poi vista nel quadro europee e delle novità previste sul fronte dell’edilizia.
Il Parlamento Europeo ha approvato infatti la direttiva “case green” con l’obiettivo di arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. L’intento è quello di agire in modo prioritario sul 15% degli edifici più energivori per ogni stato membro, collocati nella classe energetica G (la più bassa). In Italia si tratta di circa 1,8 milioni di edifici residenziali (sul totale di 12 milioni, secondo l’Istat)
“Il testo prevede che tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028, mentre quelli esistenti dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030 e D entro il 2033 – spiegano dal Centro Studi – Per il riscaldamento si prevede il divieto di utilizzo di combustibili fossili entro il 2035 e l’abolizione di sussidi per l’installazione di boiler a combustibili fossili entro il 2024. La normativa prevede che i Piani nazionali di ristrutturazione includano misure di sostegno con obiettivi chiari, programmi di ristrutturazione a costo zero e misure che facilitino l’accesso a sovvenzioni e finanziamenti, prevedendo per esempio premi per le ristrutturazioni profonde, soprattutto degli edifici con le peggiori prestazioni. Inoltre dovrebbero essere previste sovvenzioni e sussidi mirati a supporto delle famiglie vulnerabili per contrastare la povertà energetica”.
I bonus luce e gas
In tema di povertà energetica, poi, va ricordata l’esistenza del bonus elettrico e gas che quest’anno dovrebbero raggiungere circa 5 milioni di famiglie.
“Il passaggio all’automatismo – ricorda Ircaf – ha determinato per le forniture energetiche un significativo aumento della platea dei beneficiari che, nel 2021, sono stati poco meno di 2,5 milioni per il bonus elettrico e poco più di 1,5 milioni per quello gas con un incremento, rispettivamente, del 208,9% e del 182,7% rispetto al 2020. Nel 2022, sono ulteriormente aumentati, rispettivamente, a oltre 3,7 e 2,4 milioni di nuclei familiari. Per l’anno 2023, ARERA stima un ulteriore incremento dei beneficiari dei bonus sociali elettrico e gas, che potrebbero ammontare a circa 5 milioni di nuclei familiari”.
Fra le richieste messe sul piatto ci sono la diffusione di servizi unici e specializzati rivolti alle comunità di consumatori vulnerabili attraverso «sportelli unici» e tutor sul territorio; l’accelerazione della revisione degli incentivi per gli interventi di efficientamento energetico delle abitazioni, con una particolare linea dedicata alla riqualificazione dell’ edilizia residenziale pubblica e delle situazioni abitative più degradate; l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione sul tema della povertà energetica; la sospensione del distacco per morosità incolpevole e la costituzione di un fondo nazionale di contrasto alla povertà energetica.