
Conciliazione paritetica nel trasporto regionale Trenitalia, Konsumer: accordo disuguale
Conciliazione paritetica nel trasporto regionale Trenitalia, Konsumer: accordo disuguale
Secondo Konsumer Italia, nonostante la conciliazione paritetica rappresenti un importantissimo passo avanti e una grande soddisfazione dopo anni di battaglie condotte dalle Associazioni degli Utenti-Consumatori, si tratta di un accordo disuguale
Il 23 marzo è stato siglato il protocollo d’intesa tra Trenitalia e le associazioni dei consumatori, per introdurre anche nel trasporto regionale la Conciliazione Paritetica.
Secondo Konsumer Italia, nonostante questo rappresenti un importantissimo passo avanti e una grande soddisfazione dopo anni di battaglie condotte dalle Associazioni degli Utenti-Consumatori, si tratta di un accordo disuguale.
Conciliazione paritetica Trenitalia, il parere di Konsumer
«Questo accordo è una forzatura e una evidente penalizzazione di altri soggetti delegati – afferma Pino Bendandi, Presidente di Assoconfam Aps – e quindi rappresentanti dell’utenza, che, sebbene direttamente interessati al problema e dotati dell’indispensabile know how di settore, ne sono rimasti esclusi: in particolare le Regioni (Delibera ART. 137/2020) e le Associazioni Consumatori riconosciute esclusivamente a livello regionale facenti parte dei rispettivi CRCU».

«L’accordo – continua Fabrizio Premuti Presidente di Konsumer – ha di fatto espropriato le Regioni dalla possibilità di negoziare l’esercizio di tale procedura nel proprio rispettivo ambito territoriale – pur essendo titolari dei Contratti di Servizio e delle connesse Carte dei Servizi di Trenitalia, ai sensi della Legge 244/2007 (che tali adempimenti prevedono), sia le Associazioni Consumatori Regionali riconosciute (aderenti al CRCU), parimenti legittimate ex lege a partecipare alla definizione dei suddetti documenti con le rispettive Strutture Territoriali di Trenitalia – in quanto non consentirebbe alle Associazioni Consumatori Regionali di adire in alcun modo a tale procedura quand’anche attivata nei territori ove sono presenti ed operano attivamente e con successo».
«Una simile “anomalia” – conclude Ivan Marinelli di A.E.C.I. – desta forti perplessità soprattutto a fronte della evidente e inaccettabile discriminazione che manifesta in relazione alla quale, se non prontamente ed opportunamente sanata, si riterrà opportuno attivare le competenti Autorità di Regolazione e Vigilanza per fornire uno specifico intervento di merito, annullando di fatto tale ingiusta e inopportuna esclusione a tutela e salvaguardia della par condicio e contro la discriminazione fra i cittadini – utenti in tutti gli ambiti regionali».
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