Guerra e informazione, Garante Privacy: basta volti disperati dei bambini su media e social

Guerra e informazione, Garante Privacy: basta volti disperati dei bambini su media e social

Basta con i volti disperati dei bambini in televisione, sui giornali e sui social network. Evitiamo di portare, almeno i più piccoli, in guerra una seconda volta, nella dimensione digitale”. È il monito che il Garante Privacy rivolge ai media, alle grandi piattaforme di condivisione di contenuti e a ciascun utente dei social network.

Garante privacy: bambini rischiano un’esposizione mediatica senza fine

“L’immagine del bambino, come qualsiasi dato personale che lo riguardi – ricorda l’Autorità – dovrebbe entrare nel sistema mediatico solo quando ciò sia indispensabile o, ancora meglio, solo quando la sua pubblicazione sia nell’interesse del bambino“.

“Perché, altrimenti – prosegue – quelle fotografie e quei dati, nella dimensione digitale, perseguiteranno quei bambini per sempre, e, magari, in molti casi li esporranno a conseguenze discriminatorie di carattere sociale, culturale, religioso o politico di ogni genere; conseguenze, forse, in molti casi persino imprevedibili”.

“E, certamente, quelle immagini finiranno in pasto ad algoritmi di ogni genere per le ragioni più diverse” – conclude il Garante, che richiama quindi tutti i mezzi di comunicazione di massa, pur nell’indispensabile lavoro di testimonianza dei tragici effetti della guerra, ad una maggiore tutela dei minori.


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