Arriva il bebè, Lega Consumatori: assegno di 4 mila euro a sostegno della natalità (Foto Pixabay)

Un assegno di 4 mila euro per la nascita di un figlio, in presenza di un reddito Isee basso. È la proposta che arriva da Lega Consumatori, che interviene in questo modo sul tema della natalità (e della de-natalità) in Italia. L’associazione parte dai costi della natalità – tema spesso affrontato dalle associazioni dei consumatori che si cimentano col caro bimbo – e propone di agire garantendo alla nascita di un figlio un assegno per le famiglie e le donne in difficoltà.

“Un assegno a sostegno del nascituro”

Lega Consumatori ha stimato in poco meno di 4 mila euro (3808 euro) il costo che una famiglia sostiene nei primi due mesi di vita di un neonato.

“Si tratta di una spesa difficile da sostenere specie per persone in condizioni di vulnerabilità: donne sole, separate, famiglie con problemi occupazionali – spiega l’associazione – In base ai risultati di questa ricerca proponiamo un aiuto con un Assegno di 4.000 euro che sia di contrasto al carovita e sostegno del figlio nascituro, di sollievo alla famiglia con reddito ISEE inferiore a 9.530 euro ed in grado di rappresentare una misura concreta ed incisiva di promozione della natalità”.

Per l’associazione è necessario “mantenere e consolidare l’assegno unico universale” che negli ultimi anni ha sostituito misure precedenti quali bonus nascita, bonus maternità o bonus gravidanza. Certo viene riconosciuta la condizione di difficoltà e vulnerabilità in cui versano milioni di famiglie a causa della crisi e dell’aumento continuo del costo della vita. Per Lega Consumatori “la proposta dell’assegno di 4.000 euro, quale sostegno ad una spesa straordinaria necessaria per la nascita del figlio in una famiglia in condizione di vulnerabilità, non è la risposta esaustiva del problema, è un intervento di welfare distributivo”.

In realtà per l’associazione il contesto di aumento del costo della vita e la crisi demografica meriterebbe che il sostegno economico venga considerato una “misura generale” ma, tenuto conto del debito pubblico e delle ragioni di bilancio, si tratta di una prospettiva difficilmente applicabile. Allora, argomenta Lega Consumatori, “lo Stato può decidere l’assegno per nuovo nato di 4.000 euro, come misura concreta indicativa” in riferimento ai redditi Isee più bassi, non superiori ai 9.350 euro annuali.

«La crisi della natalità va doverosamente rapportata al tema delle diseguaglianze sociali – afferma in una nota il presidente dell’associazione Pietro Praderi – e la nascita di un figlio meriterebbe un riconoscimento e un sostegno con una misura di assegno universale specifico per sostenere la madre e la famiglia in un evento di rilevanza straordinaria. L’adozione di tale misura universale di fatto non è sostenibile a fronte in particolare della esplosione del debito pubblico, ma può essere sostenibile adottare interventi mirati di aiuto alle madri e alle famiglie dando ascolto e priorità con redditi famigliari che indicativamente non superino i 9.530 reddito ISEE».

Caro bimbo, il budget può salire vertiginosamente

Come si diceva, sul tema natalità e sul caro bimbo diverse sono le “cifre” disponibili.

Una recente ricerca di Federconsumatori ad esempio ha stimato che fino al primo anno di vita i neo genitori possono spendere una somma (certo molto variabile a seconda anche del budget familiare e di quello che si decide di comprare, anche se non tutti i costi sono comprimibili) che oscilla fra 7400 euro e oltre 17 mila euro.


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