
Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza
Diritti dell’infanzia e adolescenza sotto stress per la pandemia
L’Unicef Italia ricorda oggi i trent’anni della ratifica italiana della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e lancia la campagna “Lunga vita ai diritti”. In Italia 10 milioni di minori vivono sulla propria pelle le conseguenze della pandemia
Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sotto stress causa Covid. La pandemia ha accentuato le disuguaglianze sociali ed economiche in Italia. E a farne le spese sono bambini e adolescenti. Queste differenze rischiano di aggravarsi ancora di più, se non si interviene in modo efficace. È con questa consapevolezza che l’Unicef Italia ricorda oggi i trent’anni della ratifica italiana della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Le conseguenze delle crisi su bambini e adolescenti
«In Italia, circa 10 milioni di bambini e adolescenti stanno vivendo sulla propria pelle le conseguenze della crisi sanitaria globale più grave dall’ultimo dopoguerra – informa l’Unicef – Questa situazione emergenziale va ad inserirsi in un contesto dove le molte disuguaglianze già presenti nella nostra società, rischiano in tal modo di acuirsi».
In occasione del trentennale di oggi, l’Unicef ha lanciato la campagna “Lunga vita ai diritti” con una serie di iniziative e attività in tutta Italia. “Lunga vita ai diritti” dell’Unicef Italia vede coinvolte le istituzioni nazionali e locali, il mondo della scuola, della sanità, dello sport per far sì che la ricorrenza non sia solo una celebrazione, ma un momento di riflessione sui diritti dei bambini e delle bambine in Italia.
Diritti e pandemia, si diceva. Il Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha invitato gli Stati a considerare l’impatto della pandemia sui diritti dei minorenni a livello sanitario, sociale, educativo, economico e ricreativo e a esplorare soluzioni alternative e creative per consentire ai minorenni di godere del loro diritto al riposo, al tempo libero, alle attività ricreative, culturali e artistiche. Ad assicurarsi che la didattica online non aggravi le disuguaglianze esistenti né sostituisca l’interazione studente-insegnante. A definire i servizi di protezione dell’infanzia come essenziali e garantirne il funzionamento e la disponibilità, comprese le visite a domicilio quando necessario, oltre a fornire servizi professionali per la salute mentale dei minorenni che si trovino a vivere in isolamento. E a proteggere i bambini il cui stato di vulnerabilità è ulteriormente aggravato dalla pandemia.
La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
L’Unicef Italia ricorda i pilastri della Convenzione Onu. Non discriminazione. Superiore interesse del bambino e dell’adolescente. Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo. Ascolto delle opinioni del minorenne.
«La Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza è il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo. L’Italia l’ha ratificata con la legge n. 176 del 27 maggio 1991, da allora sono stati fatti numerosi passi in avanti attraverso l’attuazione di politiche e leggi a favore dei bambini nel nostro paese – ha dichiarato Carmela Pace, presidente dell’Unicef Italia – Ma c’è ancora tanto da fare per dare piena attuazione alla Convenzione e rendere i diritti dei bambini e degli adolescenti realtà. Il COVID-19, inoltre, ha acuito le disuguaglianze socioeconomiche nel nostro paese. Affinché l’impatto della pandemia non rischi di cancellare i progressi compiuti è necessario ricostruire meglio».
L’UNICEF Italia ringrazia per questa collaborazione totalmente gratuita gli autori Andrea Zingoni & Joshua Held, la casa di produzione T-Rex Digimation, l’art director Antonio Glessi e il produttore Alberto Geneletti.
L’infanzia in Italia dal 1991 a oggi
Ma come è cambiata la condizione dell’infanzia in Italia? Dal 1991 a oggi ci sono naturalmente evoluzioni positive, un aumento del tasso di vaccinazione e della digitalizzazione, ma contemporaneamente si conta un’elevata povertà fra i minori.
L’Unicef Italia ricorda così che nel 1991 i bambini con meno di un anno vaccinati contro il morbillo erano il 50% mentre nel 2019 il 94% dei bambini aveva ricevuto la prima dose del vaccino contro questa malattia.
C’è un calo della natalità, acclarato ormai da anni – nel 1991 secondo l’Istat nascevano 554mila bambini, l’anno scorso ne sono nati 404mila. C’è una maggiore penetrazione di internet: nel ’91 erano 0,04 le persone che utilizzavano internet ogni 100 abitanti nel nostro paese mentre nel 2019 le famiglie italiane che disponevano di accesso internet a casa erano 76 su 100.
Sempre secondo l’Istat nel 2020 il numero di bambini e ragazzi in povertà assoluta ha raggiunto 1 milione e 346mila, 209mila in più rispetto all’anno precedente. Questa è una delle tante sfide che vanno affrontate quando si parla di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
