Minori non accompagnati, oltre 100 mila arrivati da soli via mare dal 2014 a oggi (Foto di Zachtleven fotografie da Pixabay)

Arrivano da soli, via mare o attraverso la rotta balcanica, in fuga da guerre e violenza e alla ricerca di una speranza di vita. Dal 2014 a oggi sono stati oltre 100 mila i minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia via mare, 6 mila solo quest’anno. Ed è un dato parziale perché non considera il numero dei minori arrivati dall’Ucraina all’inizio della guerra e quanti arrivano dalle frontiere terrestri, la rotta balcanica in primis, che non sono registrati e contati. È quanto ricorda l’Unicef in occasione della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra oggi.

«Con la dichiarazione dello stato d’emergenza abbiamo assistito a trasferimenti più rapidi da Lampedusa che però non sempre coincidono con soluzioni di accoglienza adeguate e a misura per bambine/i e adolescenti. Nessun sistema di asilo o di gestione delle migrazioni può considerarsi efficace, se non riposa sul rispetto dei diritti dell’infanzia e sul riconoscimento della centralità di bambine, bambini e adolescenti – afferma Nicola Dell’Arciprete, Coordinatore della Risposta in Italia dell’Ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia centrale – In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, l’Unicef continua a chiedere percorsi sicuri e legali alternativi all’attraversamento in mare, operazioni di ricerca e soccorso coordinate; un rafforzamento dell’offerta nel sistema d’accoglienza e di soluzioni quali l’affido familiare».

 

 

I minori stranieri non accompagnati

Sono bambini, bambine e adolescenti spesso in fuga da conflitti e violenza che tentano di raggiungere l’Europa – a volte fermandosi in Italia, altre proseguendo verso altri Paesi per ricongiungersi con familiari o conoscenti – alla ricerca di sicurezza e condizioni di vita più dignitose. Molti viaggi finiscono in tragedia: è il caso del naufragio di Cutro in Italia e, solo pochi giorni fa, di quello al largo della Grecia, uno dei più gravi naufragi che si sono verificati nel Mediterraneo, con centinaia di vittime fra cui decine e decine di bambini inghiottiti dal mare.

“Solo lungo la rotta del Mediterraneo centrale – che si attesta essere ancora una delle più pericolose – dal 2014 si stima abbiano perso la vita oltre 21 mila persone, più di 1000 solo quest’anno, tra cui molti bambini e bambine”, ricorda l’Unicef. I minori, insieme alle donne, sono inoltre i più esposti a rischi di sfruttamento e violenza in tutto il percorso migratorio.

“Questi dati sono probabilmente destinati a salire nei prossimi mesi, data l’incidenza di conflitti, crisi e disastri climatici che affliggono molti dei principali Paesi d’origine”, spiega l’Unicef.


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