Ai cantori dell’emarginazione popolare, Pasolini, Raffaele Viviani, Ignazio Buttitta, Rosa Balestreri, Gabriella Ferri, Salvatore Di Giacomo, sarà fatto omaggio con monologhi che narreranno di “vite violente”, di una Napoli notturna (“pianoforte e notte”), dell’Ucciardone e di una Trinacria in cui l’indifferenza produce morte, il prossimo 20 dicembre al Teatro Tirso a Roma, grazie all’iniziativa promossa da Cittadinanzattiva e dalla Compagnia “Stabile assai”, della Casa di Reclusione di Roma Rebibbia.

Una serata solidale dedicata alla cultura carceraria, “fatta di tradizioni consolidate che si tramandano da decenni. Occhi che esprimono consenso o riprovazione, la negatività di certi gesti che la scaramanzia condanna, parole che fanno parte di un gergo che nasce nei quartieri disagiati e viene assimilato dalle mura dei penitenziari. E poi esistono le canzoni che narrano di amori lacerati e di sesso non consumato o di ricordi di momenti intensi mai più vissuti. Ed infine le poesie, quelle dedicate alle proprie donne che ancora aspettano o che, invece, hanno scelto di vivere una esistenza senza più legami”, racconta Cittadinanzattiva.

Lo spettacolo sarà preceduto da un momento di confronto, a cui sono stati invitati a partecipare il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il Vice Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Massimo De Pascalis e il Garante dei Detenuti del Lazio Stefano Anastasia.


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