Marketing, Garante Privacy: via libera a nuovi strumenti di profilazione
Il Garante per la Privacy ha dato via libera a nuovi strumenti di profilazione dei clienti di una compagnia telefonica, che chiedeva di “arricchire” il proprio database integrando informazioni sui clienti e sulle abitudini di consumo con statistiche socio-demografiche sull’area di residenza e di lavoro, senza prima acquisire il consenso dei clienti. Tale azione potrà essere fatta con la garanzia che l’attività sia sottoposta a precise regole e controlli a tutela dei dati personali.
Il Garante, informa l’odierna newsletter dell’Autorità, ha accolto un’istanza di verifica preliminare in cui la società chiedeva di poter realizzare un “arricchimento” del proprio database, integrando informazioni sui clienti e sulle rispettive abitudini di consumo con statistiche di tipo socio-demografico. Nella richiesta, la compagnia sottolineava che tale arricchimento dei dati era particolarmente importante sia per definire nuove offerte commerciali, sia per la progettazione e lo sviluppo della propria rete. E chiedeva di essere esonerata dall’obbligo di acquisire il consenso delle persone interessate.
L’Autorità ha accolto l’istanza ma ha rilevato che la nuova attività di profilazione potrebbe in via teorica consentire di risalire all’identità dell’utente. Ha quindi prescritto alla società di adottare precise misure di sicurezza e ogni accorgimento affinché l’anonimato del cliente venga comunque rigorosamente tutelato.
Come informa il Garante, “la società dovrà, in particolare, fare in modo che i codici utente utilizzati per l’attività di profilazione siano diversi da quelli già adottati per la gestione del servizio telefonico. I dati clienti utilizzati per la profilazione potranno essere impiegati esclusivamente per la definizione delle nuove offerte commerciali e dovranno essere cancellati o resi definitivamente anonimi appena elaborate le nuove promozioni. Anche i cosiddetti “dati arricchiti” dovranno essere cancellati o resi anonimi in maniera irreversibile entro 12 mesi dalla loro creazione. La società dovrà poi aggiornare l’informativa fornita agli utenti integrandola con precise indicazioni sul nuovo tipo di trattamento realizzato con i loro dati”.
Prima di avviare questa attività, la società di telecomunicazioni dovrà inviare tutta la documentazione che dimostra l’adozione delle misure indicate e, dopo un anno, realizzare un dossier su tutte le campagne marketing effettuate con il nuovo sistema, per verificare che non ci siano stati trattamenti illeciti.