Sant’Egidio: un bambino su quattro a rischio dispersione scolastica
Un bambino su quattro è a rischio di dispersione scolastica. Uno su due avrebbe difficoltà a seguire la didattica a distanza. Una scuola su nove ha fatto orario ridotto fino a dicembre. La pandemia aggrava l’emergenza educativa. Inchiesta di Sant’Egidio sugli alunni di elementari e medie
La pandemia ha aggravato l’emergenza educativa e un bambino su quattro è a rischio di dispersione scolastica. Troppe assenze ingiustificate, senza contare chi a scuola non è proprio tornato. In caso di interruzione della didattica a distanza nelle scuole elementari e medie, la metà dei bambini avrebbe difficoltà a seguirla.
È il quadro desolante che viene da un’inchiesta sulla dispersione scolastica condotta dalla Comunità di Sant’Egidio e che evidenzia l’impatto della pandemia sul sistema educativo e sul diritto all’istruzione. I bambini ne vengono fuori come cittadini dimenticati.
Dal campione rilevato da #santegidio di 500 scuole territorio nazionale Il 4% dei bambini non hanno ripreso la #scuola da settembre e sommato a quelli che hanno fatto un numero eccessivo di assenze abbiamo 1/4 dei minori privi di istruzione. #dispersione @Steorlando @ConiBambini pic.twitter.com/Xssdxe1xzL
— Comunità di Sant’Egidio (@santegidionews) January 21, 2021
Inchiesta sulla dispersione scolastica
L’inchiesta è stata fatta su alunni di scuole elementari e medie seguite dalle Scuole della Pace di Sant’Egidio. L’obiettivo è stimare quanti minori, a causa della pandemia da Covid-19, siano a rischio di dispersione scolastica o avrebbero difficoltà a seguire la didattica a distanza. L’inchiesta ha raccolto i dati di un campione di 2.800 bambini che frequentano i centri pomeridiani della Comunità di Sant’Egidio in 12 regioni italiane e in 23 città.
«Circa 1 minore su 4 è considerato a rischio di dispersione per il numero eccessivo di assenze ingiustificate (più di 3 al mese) o perché non frequenta la scuola dall’inizio dell’anno scolastico», denuncia Sant’Egidio.
La didattica a distanza non è in grado di arrivare a tutti. Anzi, rischia di lasciare indietro la metà degli alunni. In caso di interruzione della didattica per dei periodi di quarantena nella regione o nel singolo istituto scolastico, evidenzia l’inchiesta, 1 bambino su 2 avrebbe difficoltà a seguire le lezioni con la didattica a distanza.
Orario ridotto nelle scuole
Anche fra i bambini che frequentano la scuola, le ore di scuola fatte in effetti sono molto ridotte rispetto agli anni passati.
Una scuola su 9 ha seguito un orario ridotto fino al mese di dicembre. Anche questo può avere un impatto sui bambini, specialmente sui minori che si trovano in una situazione di disagio e che rischiano ripercussioni su più piani, formativi ed educativi, di scolarizzazione, di nutrizione (si salta il pasto a scuola) e di socializzazione.
Il rischio di dispersione, denuncia ancora Sant’Egidio, è 3 volte più alto nelle regioni del Centro-Sud rispetto al Nord.
Un secondo focus è stato fatto su Roma, su oltre mille bambini che frequentano i centri pomeridiani della Comunità di Sant’Egidio. Questo denuncia che circa un minore su tre è considerato a rischio dispersione scolastica a Roma.
Dieci proposte contro la dispersione scolastica
Come recuperare il tempo perso e porre un argine al rischio di dispersione scolastica? Da Sant’Egidio arrivano dieci proposte per le scuole elementari e medie che chiedono fra l’altro il recupero delle ore di scuola perse, il prolungamento della scuola fino a metà luglio, l’inizio anticipato al primo settembre.
La lista delle proposte contro la dispersione scolastica comprende il recupero effettivo delle ore perse a causa dell’emergenza; prolungamento della scuola fino a metà luglio; inizio anticipato (1° settembre) del prossimo anno scolastico.
Ancora: contro la dispersioe scolastica, Sant’Egidio chiede la stabilizzazione dell’iscrizione online sul sito del MIUR alla primaria e alla secondaria di 1° grado, oltre la scadenza del 25 gennaio, evitando così che le scuole rifiutino le iscrizioni degli alunni ritardatari.
La richiesta prosegue con i recuperi estivi per tutte le carenze censite e, a lungo termine, impiego di risorse per programmare interventi in favore delle famiglie in difficoltà. Serve il miglioramento delle azioni di recupero dell’abbandono scolastico e l’introduzione della figura dello “school facilitator” per aiutare le famiglie e la scuola a evitare che i bambini si perdano.
Sant’Egidio chiede inoltre risorse a favore della scuola dell’infanzia, per diminuire le diseguaglianze formative ed educative; l’obbligatorietà della scuola materna dai 3 ai 6 anni. E l’uso delle scuole per una vasta campagna di educazione sanitaria.