Violenza economica, Adoc: garantire autodeterminazione e libertà di ogni donna (Foto di Pexels da Pixabay)

«La violenza economica è una forma di violenza nascosta, che può essere difficile da riconoscere e da denunciare». Così Anna Rea, presidente Adoc Nazionale, nel corso di un webinar sul tema organizzato dall’associazione dei Consumatori, in collaborazione con Feduf, la Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio.

Controllare le risorse economiche della donna, sminuire la sua persona e la sua autonomia, renderla dipendente dall’uomo sono tutte forme di violenza che hanno un impatto devastante sulla vita di una donna, sia dal punto di vista economico che psicologico e sociale che vanno assolutamente combattute ed eliminate. Il webinar è stato un’occasione per informare e sensibilizzare sul tema, conoscere le diverse forme di violenza economica, saperne riconoscere i segnali e come poterli contrastare.

Violenza economica, l’impatto sulle donne

“Tuttavia, è importante sottolineare come la violenza economica non sia meno grave di altre forme di violenza perché può avere un impatto devastante sulla vita di ogni donna – ha proseguito la presidente Adoc – In Italia, la violenza economica è un problema molto diffuso. Secondo i dati Istat, il tasso di occupazione femminile è pari al 51%, uno dei più bassi tra i paesi sviluppati. Le donne sono, inoltre, più esposte al rischio di povertà e di disoccupazione. Ecco perché crediamo fermamente che il lavoro, non quello precario, intermittente e part time, ma quello dignitoso sia alla base dell’indipendenza economica. Il tema del lavoro è la madre di tutte le battaglie che deve, tuttavia, viaggiare di pari passo con la parità di genere nelle posizioni apicali e con servizi pubblici efficienti e di qualità».

L’Adoc ricorda il contesto, caratterizzato da crisi economica e mutamenti geopolitici che stanno aggravando la situazione.

Aggiunge la presidente Rea: «riteniamo necessario un impegno deciso, che l‘Adoc fa suo, per contrastare questa forma di violenza e per garantire alle donne l’indipendenza economica, attraverso iniziative di formazione, informazione e orientamento sui loro diritti, sulla gestione delle risorse economiche e finanziarie e su come difendersi dalle truffe».

 

Giornata contro la violenza sulle donne, fare rumore per rompere tutti gli schemi (Foto di Antonio Cansino da Pixabay)

“Garantire libertà e autodeterminazione”

E se la sfida richiede un impegno collettivo “per garantire la libertà e l’autodeterminazione di tutte donne e per fare spazio all’educazione al sentimento e al rispetto per gli altri”, la presidente Adoc ricorda il femminicidio di Giulia Cecchettin e le manifestazioni di qualche giorno fa.

«La tragedia di Giulia Cecchetin ha fatto aprire gli occhi a tutti affinché ci sia maggiore consapevolezza e non, come ha giustamente affermato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, interventi a intermittenza sulle donne – conclude la presidente Adoc – Siamo convinti che la marea di donne e uomini che hanno riempito, sabato 25 Novembre 2023, le piazze italiane ci abbia fatto entrare in un’altra fase. Si tratta di un risultato eccellente, che un Governo miope come questo non riesce a vedere, minimizzando quello che è un vero e proprio cambiamento culturale nel nostro Paese di cui, noi come Adoc, ci sentiamo parte. Contribuiremo al meglio per difendere e sostenere le donne consumatrici».


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