Volontariato, Konsumer: no al regime IVA obbligatorio
Konsumer Italia è contraria all’introduzione del regime IVA per le associazioni di volontariato: “Influirebbe nella sopravvivenza stessa di migliaia di piccole e medie realtà”
Konsumer Italia interviene contro l’introduzione del regime IVA per le associazioni di volontariato, ambito a cui milioni di persone in Italia dedicano il proprio tempo libero e le proprie professionalità.
“Il terzo settore – denuncia – Konsumer Italia, meriterebbe ben altra considerazione che non quella di essere mira di legacci burocratici che influirebbero nella sopravvivenza stessa di migliaia di piccole e medie realtà con l’appesantimento dell’introduzione del regime IVA obbligatorio. Il volontariato va sostenuto con i fatti e non con le sole parole, riteniamo l’introduzione dell’art.5 nello schema di riforma del fisco costituisca un vero attentato a chi surroga con la propria attività gratuita lo stesso Stato”.
L’associazione evidenzia, inoltre, il concetto espresso dal Presidente Mattarella in occasione della giornata mondiale del volontariato, che afferma e riconosce l’attività del volontariato dove spesso non arriva lo Stato.
IVA aggravamento pesantissimo per le associazioni di volontariato
“L’introduzione del regime IVA – spiega Konsumer Italia – pur non portando alcun valore aggiunto all’erario causerebbe un aggravamento pesantissimo di attività ed economico su cui la maggior parte delle associazioni si dovrebbe interrogare sul continuare ad esistere o andare allo scioglimento. Il terzo settore non è fatto solo di macro associazioni e organizzazioni, la maggior parte vivono prevalentemente sull’autofinanziamento diretto dei propri soci, sulle donazioni, sulle attività progettuali.
L’associazione chiede, dunque, alla politica di “intervenire nel corso della discussione alla Camera dei Deputati ed eliminare questa inutile appendice dell’art.5, introdotta nello stesso giorno in cui si festeggiava il volontariato riconoscendo a esso il ruolo insostituibile di cui è protagonista“.