Pfas nel sangue dei leader europei (ma nessuno è immune) (Foto Karolina Grabowska per Pexels)

Una minaccia silenziosa per la salute pubblica. Con una caratteristica: non si salva nessuno. Nessuno è immune dalla presenza di Pfas, le sostanze chimiche “per sempre” o forever chemicals che contaminano l’ambiente e finiscono nel sangue. E anche i leader politici europei mostrano alti livelli di Pfas nel sangue. Lo confermano le analisi cui si sono sottoposti.

L’iniziativa di sensibilizzazione viene dall’European Environmental Bureau (EEB) e da ChemSec, organizzazione indipendente che promuove la sostituzione delle sostanze chimiche tossiche con alternative più sicure. Sono stati pubblicati infatti i risultati di un’iniziativa che mostra che i principali leader europei sono esposti ai “prodotti chimici per sempre”. In tutte le persone testate attraverso le analisi del sangue sono stati rilevati fino a sette Pfas in un intervallo compreso tra 3,24 e 24,66 µg/L . Per cinque persone i livelli superano quelli considerati preoccupanti. Attenzione però.

“Questi livelli non differiscono in modo significativo dall’esposizione media degli europei – spiegano le due associazioni – I test dimostrano che nessuno è immune dalla presenza dei Pfas, nemmeno i funzionari europei di alto livello”.

L’iniziativa congiunta dell’EEB e del ChemSec, volta a testare i livelli di Pfas tra i politici europei di alto livello, mira a sensibilizzarli e a esortarli a proteggere la salute pubblica e l’ambiente da questa minaccia pervasiva sbloccando urgentemente la riforma della politica sulle sostanze chimiche e sostenendo un divieto globale di Pfas. Fra le persone che si sono sottoposte alla analisi ci sono tre vicepresidenti della Commissione europea, il commissario per l’Ambiente, il capo dell’Agenzia europea per l’ambiente e sei membri del Parlamento europeo. Hanno testato la presenza di 13 Pfas ( sostanze per- e polifluoroalchiliche). Fra di loro ci sono Frans Timmermans, ex vicepresidente esecutivo della Commissione europea per il Green Deal europeo, Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione europea per un’Europa pronta per l’era digitale, Dubravka Šuica, vicepresidente della Commissione europea responsabile per la democrazia e la demografia, Virginijus Sinkevičius, commissario europeo per l’Ambiente, gli oceani e la pesca e Leena Ylä-Mononen, direttrice esecutiva dell’Agenzia europea per l’ambiente.

I risultati, spiega l’EEB, “rivelano una realtà preoccupante relativa al fallimento del controllo delle sostanze chimiche in Europa e all’urgente necessità di regolamentare queste sostanze pericolose: come gran parte della popolazione europea, tutti i soggetti erano contaminati da Pfas”.

Sono state trovate oltre la metà delle 13 “sostanze chimiche per sempre” analizzate, vale a dire PFOA, PFNA, PFDA, PFUnDA, PFHxS, PFHpS e PFOS.

 

PFAS, i cibi cotti in acqua contaminata aumentano i rischi per la salute (Foto Pixabay)

Pfas o inquinanti per sempre

I Pfas sono un ampio gruppo di sostanze chimiche di sintesi (oltre 10 mila), prodotte dalle industrie, associate a numerose patologie, anche gravi, tra cui alcune forme tumorali.

Sono usate dall’industria per le loro priorità antiaderente, antimacchia, idrorepellente e impermeabilizzante. Dette anche forever chemicals, sono difficilmente biodegradabili, permangono nell’ambiente e sono associate a numerosi problemi per la salute umana.

Sono collegate a una serie di gravi problemi di salute, tra cui cancro, infertilità, difetti congeniti e disturbi del sistema immunitario.

Pfas, nessuno è immune dall’inquinamento chimico

I risultati delle analisi devono servire a mettere di fronte tutti davanti alla dura realtà, insomma.

 «La contaminazione da PFAS non discrimina. Siamo tutti vittime. Nessuno è immune dall’inquinamento chimico, indipendentemente da dove e come vive», sottolinea Tatiana Santos, responsabile della politica sulle sostanze chimiche presso l’EEB.

Ha detto Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione europea e commissaria alla concorrenza: «A giugno ho fatto un esame del sangue per verificare la possibile presenza di sostanze chimiche tossiche nel mio sangue. Alcune settimane dopo ho ricevuto i risultati. Nel mio sangue sono stati trovati 7 dei 13 PFAS analizzati. I PFAS (o “sostanze chimiche per sempre”) possono essere trovati nella nostra acqua, negli imballaggi degli alimenti, nelle creme per il viso… praticamente intorno a noi. […] L’Europa sta aprendo la strada, limitandone l’uso e investendo denaro nella ricerca e nelle soluzioni per sostituirli. Ho fatto questo test perché volevo contribuire ad aumentare la consapevolezza di questo semplice fatto: potrebbe volerci ancora del tempo prima che i PFAS vengano completamente sostituiti, ma è la strada giusta da percorrere».

«Le sostanze chimiche tossiche per sempre sono ovunque – aggiunge Frans Timmermans – Invadono il nostro ambiente, le verdure coltivate in casa, il pesce e il nostro corpo, dove persistono per sempre. I nostri cittadini devono essere protetti da questo. Dobbiamo fermare tutte le emissioni di questa spazzatura legalizzata. Chiediamo all’Europa di vietare completamente l’uso di queste sostanze chimiche».

Pfas in Europa

Alcuni dei sette PFAS riscontrati nei policy maker sono già stati vietati in Europa, per altri ci sono usi regolamentati, mentre il PFHpS è ancora consentito nel mercato dell’UE. Tutti gli europei sono esposti a un livello di inquinamento chimico allarmante, spiega l’EEB, e scandali di inquinamento da Pfas ci sono in tanti paesi europei – in Italia nel Veneto.

A livello Ue c’è molto da fare e, denuncia il Bureau, “le pressioni politiche e dell’industria hanno portato la Commissione Europea a bloccare la tanto necessaria riforma della obsoleta legge UE sul controllo delle sostanze chimiche, REACH (Regolamento per la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche), ideata nel 2006 per salvaguardare la salute umana e l’ambiente dai rischi chimici. Sebbene cinque Stati membri abbiano proposto un divieto dei PFAS nel gennaio 2023, il lungo processo coinvolto implica che passeranno anni prima che queste sostanze chimiche pericolose vengano gradualmente eliminate in tutta Europa”.

Spiega Leena Ylä-Mononen, direttrice esecutiva dell’Agenzia europea per l’ambiente: «L’inquinamento chimico è un problema diffuso in Europa ma ci sono anche significative opportunità per migliorare la situazione. Per proteggere le persone e la natura e promuovere l’economia circolare in Europa, dovremmo gestire i rischi delle sostanze chimiche in gruppi, promuovere sostanze chimiche che siano sicure e sostenibili fin dalla progettazione ed eliminare gradualmente le sostanze più dannose».


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