Multa Antitrust ad Amazon, Associazioni rivendicano: trasparenza per i consumatori (Foto Pixabay)

I consumatori devono avere libertà di scelta. Non possono essere manipolati. Come non possono scontare le conseguenze di pratiche poco chiare o che si risolvono in una limitazione o in una forzatura della loro volontà. Tanto più nel contesto dell’e-commerce. Questo il tenore dei commenti delle associazioni dei consumatori davanti alla maxi multa da 10 milioni di euro decisa oggi dall’Antitrust nei confronti di Amazon. La piattaforma leader dell’e-commerce è stata sanzionata (ma annuncia che farà ricorso) perché l’Antitrust ha valutato come pratica commerciale scorretta il fatto che, sul sito di Amazon, per un’ampia selezione di prodotti venga pre-impostata l’opzione “acquisto periodico” invece che quella relativa all’acquisto “singolo”.

 

Amazon, maxi-sanzione Antitrust di 10 milioni per la pre-selezione dell’acquisto periodico (Foto Pixabay)

 

Consumatori: multa giusta, serve libertà di scelta

Per l’Unione Nazionale Consumatori si tratta di una multa “sacrosanta” e di una sanzione fra l’altro pari al massimo edittale.

Spiega il presidente dell’associazione Massimiliano Dona: «Per quanto da anni chiediamo al legislatore di togliere ogni tetto, stavolta è comunque giusta, considerata la pratica scorretta attuata, pur trattandosi di un colosso delle vendite online. Troppe volte – prosegue Dona – acquistando su internet viene forzata la volontà dell’utente, pre-impostando le opzioni di acquisto, costringendoti a uscire da quanto preselezionato con difficoltà, sia per rifiutare acquisti periodici, sia per non fare abbonamenti, sia per non avere una consegna super rapida. Il consumatore deve essere libero di scegliere senza alcun condizionamento».

L’accusa ad Amazon è di aver limitato la libertà di scelta dei consumatori con un’opzione, l’acquisto periodico di default, col quale si ottiene un prezzo più vantaggioso ma “si vincola in questo modo il consumatore a una sorta di “abbonamento” di cui non è pienamente consapevole”, commenta Federconsumatori, che considera questa impostazione automatica anche dannosa per l’ambiente perché induce “ad un consumo non necessario, che incentiva lo spreco”.

“Condividiamo le decisioni dell’Antitrust che, come sempre, si ritrova a riparare i danni causati agli utenti dalle condotte poco trasparenti delle aziende – commenta allora Federconsumatori – Ma, come ribadiamo da tempo, questo sistema di intervento a posteriori non è più sufficiente: specialmente in tema di e-commerce, con un’impennata di oltre il 13% nell’ultimo anno. È necessario e doveroso prevedere sistemi regolatori più stringenti e severi, sistemi di vigilanza adeguati e sanzioni più ingenti, per far sì che non sia sempre il consumatore, la parte più debole del mercato, a pagare i danni (non sempre risarciti) per le condotte illegali e gli abusi delle società”.

La decisione dell’Antitrust di multare Amazon, spiega a sua volta Martina Donini, presidente nazionale Udicon (Unione per la difesa dei consumatori) «è un chiaro segnale a tutte le aziende operanti nel commercio online: la trasparenza deve essere un principio cardine che deve sempre guidare la relazione con i consumatori. Pratiche commerciali che limitano la libertà di scelta non solo violano le normative, ma minano la fiducia nel mercato digitale e nelle piattaforme e-commerce».

Allo stesso tempo, conclude Donini, «l’impegno di Amazon nel ripristinare l’opzione di consegna gratuita rappresenta un primo passo verso la restituzione del potere decisionale ai consumatori. È importante che le aziende, specialmente quelle di grande impatto come Amazon, operino sempre con la massima serietà e integrità».


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