Inquinamento atmosferico, via libera dal Parlamento europeo su norme per migliore qualità dell’aria (Foto Pixabay)

Inquinamento atmosferico, c’è il via libera del Parlamento europeo sulle nuove norme per la qualità dell’aria. Alla cattiva qualità dell’aria e all’inquinamento atmosferico sono imputate circa 300 mila morti premature l’anno nell’Unione europea. E la Ue cerca di correre ai ripari stabilendo limiti più rigorosi al 2030 per diversi inquinanti atmosferici, come il particolato, l’anidride carbonica e l’anidride solforosa. Si prevede anche il diritto al risarcimento dei cittadini che abbiano avuto la salute danneggiata dall’inquinamento atmosferico.

Inquinamento atmosferico e nuovi standard per la qualità dell’aria

Oggi dunque il Parlamento europeo ha adottato in via definitiva (con 381 voti favorevoli, 225 contrari e 17 astensioni) un accordo politico provvisorio con i governi dell’UE su nuove misure per migliorare la qualità dell’aria ed eliminare i danni per la salute umana, gli ecosistemi naturali e la biodiversità.

La revisione mira a ridurre l’inquinamento e a conseguire l’obiettivo “inquinamento zero” entro il 2050, in linea con il piano d’azione sull’inquinamento zero che la Commissione europea si è data nel 2022. La legge dovrà ora passare l’approvazione formale del Consiglio ed essere pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Ue. I paesi avranno due anni di tempo per applicare le nuove norme.

Commenta il relatore Javi López (S&D, ES): «Aggiornando gli standard di qualità dell’aria, alcuni dei quali sono stati stabiliti quasi due decenni fa, l’inquinamento sarà dimezzato in tutta l’UE, aprendo la strada a un futuro più sano e sostenibile. Grazie al Parlamento, le norme aggiornate migliorano il monitoraggio della qualità dell’aria e proteggono in modo più efficace i gruppi vulnerabili. Quella di oggi è una vittoria significativa nel nostro costante impegno a garantire un ambiente più sicuro e più pulito per tutti i cittadini europei».

Inquinamento atmosferico, nuovi limiti (e possibilità di proroga)

La direttiva, spiega una nota del Parlamento, “stabilisce limiti e obiettivi più rigorosi per il 2030 per gli inquinanti con gravi ripercussioni sulla salute umana, tra cui il particolato (PM2.5, PM10), NO2 (anidride carbonica) e SO2 (anidride solforosa)”.

Gli Stati membri potranno però chiedere che il termine per il 2030 sia posticipato di un massimo di dieci anni, se sono soddisfatte condizioni specifiche – come era emerso nell’accordo provvisorio, si prevede la possibilità per gli Stati di chiedere un rinvio del termine per raggiungere gli obiettivi di qualità dell’aria, posticipandolo di una decina d’anni fino al 2040 se il rispetto della direttiva è considerato “irrealizzabile” per condizioni orografiche o climatiche particolari.

In caso di violazione delle nuove regole, i cittadini colpiti dall’inquinamento atmosferico potranno “intraprendere azioni legali e ricevere un risarcimento se la loro salute è stata danneggiata”.

Saranno inoltre istituiti più punti di campionamento della qualità dell’aria nelle città e gli indici di qualità dell’aria, attualmente frammentati in tutta l’UE, diventeranno comparabili, chiari e disponibili al pubblico.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)