“Luce sul canone”: extragettito sia usato per fasce deboli e migliorare offerta tv
“Luce sul canone” compie un anno e fa un bilancio del comportamento dei cittadini nei confronti del canone televisivo in bolletta. Sono informati e lo ritengono un buon modo per contrastare l’evasione ma al tempo stesso sono critici sulla ripartizione dell’extragettito. Quasi il 70% dei cittadini considera infatti più agevole poter pagare il canone Tv in bolletta elettrica e il 60% lo ritiene un buon modo per contrastare l’evasione da questa tassa. C’è invece poca convinzione sul fatto che la norma abbia portato dei vantaggi per i meno abbienti o per la qualità del servizio radiotv, tanto che il 90% degli intervistati dichiara che investirebbe l’extragettito in progetti realizzati dalle associazioni civiche a sostegno delle fasce deboli della popolazioni e il 54% per ridurre la pubblicità e migliorare l’offerta televisiva.
I dati vengono da un’indagine realizzata su 300 utenti nell’ambito del progetto “Luce sul canone” realizzato da Cittadinanzattiva, Federazione Confconsumatori – ACP e Movimento Consumatori e finanziato dal Ministero dello Sviluppo economico. Il progetto, partito nel luglio 2016, si chiude oggi. L’indagine ha evidenziato che rimane ancora un po’ di disinformazione: il 14,4% dei cittadini pensa che il canone Tv vada pagato solo se si utilizzano i canali Rai, immaginando che basti il sigillo agli stessi per essere esonerati dal pagamento, mentre il 30% ritiene che sia sufficiente possedere un computer, tablet o smartphone per essere tenuti al pagamento del canone.
Nell’ambito di “Luce sul canone” le tre associazioni , attraverso il numero verde 800 82 16 14, la pagina facebook, siti web e newsletter tematica, nonché sportelli sul territorio e online, hanno contribuito a fare chiarezza sulle recenti modifiche che, con la legge di stabilità 2016, hanno introdotto il canone tv nella bolletta elettrica. La maggioranza delle richieste pervenute nel corso dell’anno, in particolare per quanto riguarda il canone ad uso privato, si concentrano principalmente su problematiche inerenti questioni di addebito improprio o richieste di rimborso, seguite da domande circa la non detenzione dell’apparecchio tv e le modalità per comunicarlo all’Agenzia delle Entrate per un totale di 58,9 % delle segnalazioni. Confusione è emersa anche in casi particolari riguardanti l’intestazione dell’utenza elettrica e quindi il conseguente addebito del canone.

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