PoltroneSofà a Sanremo, la promozione diventa un caso
Diventa un caso la promozione di PoltroneSofà al Festival di Sanremo. Per la Rai è product placement. L’UNC non è convinta
Diventa un caso la promozione di PoltroneSofà al Festival di Sanremo. I divani salgono sul banco degli imputati? Il dibattito verte sulla natura promozionale del “siparietto” con i testimonial del brand, i due “artigiani della qualità”, all’interno dello spettacolo allestito durante il Festival. È product placement o telepromozione? Per la Rai è tutto regolare perché si tratta di “un product placement come indicato nei titoli”. Per l’Unione Nazionale Consumatori “sembra più una telepromozione”. Dalla differenza risulterebbe una diversa modalità con cui “avvisare” il consumatore.
Rai: PoltroneSofà, è product placement
Secondo la Rai quella di PoltroneSofà non è una telepromozione quindi non è regolamentata con l’obbligo della scritta “messaggio promozionale”. Mentre sia all’inizio del programma sia al rientro da ogni pubblicità c’è la frase che indica l’inserimento di prodotti commerciali. È quanto argomentato in conferenza stampa dalla Rai che indica come la segnalazione della presenza di messaggi promozionali viene fatta all’inizio del festival e al rientro da ogni pubblicità.
UNC: “Divani e testimonial sono show a sé stante”
Qualche dubbio invece viene espresso dall’Unione Nazionale Consumatori.
«Il punto è proprio questo, ovvero se sia davvero un’operazione di product placement o un messaggio promozionale – afferma il presidente dell’associazione Massimiliano Dona – È assolutamente vero che appare più volte la sovraimpressione che avvisa dell’inserimento di prodotti commerciali all’interno del festival, ma a parte il fatto che questo non accade durante il siparietto, la questione è che il product placement consiste nel posizionamento di prodotti o marchi all’interno di un programma televisivo senza però interrompere il suo filo narrativo e la naturale struttura della trasmissione. Qui invece non ci si limita a esibire il divano (per il quale bastava l’avviso fatto dalla Rai), ma c’è uno spettacolino e i divani sono diventati parte dello show. Amadeus smette di presentare canzoni, interrompendo così il contesto narrativo, e scende apposta in platea per incontrare i testimonial e far vedere i prodotti dell’azienda, ossia i divani e i testimonial sono diventati uno show a sé stante, peraltro, almeno nelle prime due serate, senza alcuna discontinuità con lo spettacolo. Ieri almeno Amadeus è andato nel foyer del teatro per incontrarli, nelle prime due serate nemmeno questo».
Il punto diventa allora la natura della promozione. Per questo l’associazione ha chiesto chiarimenti all’Antitrust e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Prosegue Dona: «Sembra più una telepromozione (per la quale la legge obbliga alla scritta in sovraimpressione) che non un’operazione di product placement. Inoltre, non solo le telepromozioni, ma anche la pubblicità deve essere palese e chiaramente riconoscibile come tale. In ogni caso abbiamo chiesto appunto alle Authority di pronunciarsi sul punto e chiarire i confini».
meno male che da decenni mi perdo accuratamente il festival!