
Rc auto, Ania: nel 2011 +5,8% dei prezzi, cauto ottimismo sul 2012
Il 2011 è stato l’annus horribilis per l’Rc auto: i prezzi sono aumentati del 5,8%, e si aggiungono al +4,7% del 2010. In un periodo di pesante crisi economica l’assicurazione della propria auto pesa come un macigno sulle tasche degli italiani: i prezzi sono tornati a salire dopo che per 5 anni consecutivi erano calati del 12% (in totale). Sul 2012 si può essere più ottimisti: nel primo trimestre il volume dei premi è aumentato dell’1,4% e questo è il segno di una stabilizzazione dei prezzi. Sono alcuni dei dati resi noti oggi dall’Ania durante la sua Assemblea annuale / I commenti dei Consumatori
Il 2011 è stato quindi un anno pesante per tutto il settore che ha registrato una perdita di 500 milioni di euro. L’unica nota positiva che ha caratterizzato l’anno lasciato alle spalle riguarda il calo dei sinistri che è stato di quasi il 13%. La causa principale di questo calo è stata però la riduzione della circolazione dovuta all’impressionante rincaro del prezzo dei carburanti. A fronte di questo calo numerico c’è stato però un aumento del 10% del costo medio dei sinistri; il costo complessivo dei sinistri è perciò calato del 3%.
Tornando al 2012, però, non ci si può sbilanciare troppo: rispetto alle valutazioni rassicuranti sulla dinamica dei prezzi bisogna andarci cauti poiché il risultato delle nuove disposizioni introdotte con il decreto liberalizzazioni è stato “sostanzialmente deludente”. “Le proposte del settore assicurativo sono state accolte solo in parte – ha affermato il presidente dell’Ania Aldo Minucci – Va sottolineata positivamente l’introduzione della norma che subordina il risarcimento di una lesione grave all’accertamento clinico eseguito con metodologia scientifica e strumentalmente verificabile”.
Secondo Minucci, però, se la norma venisse concretamente applicata “verrebbero meno molti dei 450.000 colpi di frusta risarciti ogni anno” e questo farebbe calare i prezzi del 3-5%. Altra novità positiva introdotta dal decreto liberalizzazioni è la prevista “dematerializzazione” del contrassegno e dell’attestato di rischio: questo dovrebbe portare, secondo l’Ania, ad una drastica riduzione dei veicoli circolanti senza assicurazione.
Sullo sconto previsto per chi installa la scatola nera sulla propria auto Minucci ha sottolineato le buone intenzioni, ma la cattiva applicazione: “La legge è intervenuta imponendo che tutti i costi relativi all’uso delle scatole nere siano a carico delle compagnie. Risulta così alterata – ha aggiunto il Presidente dell’Ania – la convenienza economica delle soluzioni, già applicate ad oltre un milione di assicurati, che prevedono una ripartizione dei costi”. L’Ania punta il dito contro l’errata interpretazione data dall’Isvap che ha sostenuto il presunto obbligo per le compagnie di offrire le polizze abbinate alle scatole nere”. Questo potrebbe portare ad un aumento dei prezzi e sarebbe un risultato contrario rispetto alla volontà del legislatore.
Ma non finiscono qui le critiche del Presidente dell’Ania alle novità introdotte dal decreto liberalizzazioni: impropria è stata anche l’interpretazione data alla norma che prevede la riduzione automatica del premio, in assenza di sinistri, nella misura da indicare obbligatoriamente nel contratto. “L’interpretazione corretta – ha detto Minucci – vuole che la riduzione automatica operi sul premio della tariffa applicata al momento del rinnovo contrattuale. Se operasse, invece, rispetto al premio pagato nell’anno precedente, la mutualità sarebbe completamente alterata”. In pratica chi provoca gli incidenti si troverebbe a pagare non solo l’aumento del “malus” ma anche gli aumenti che derivano dagli sconti concessi ai “bravi automobilisti”.
Anche in questo caso, l’Ania non condivide l’interpretazione fornita dall’Isvap: secondo l’Istituto la previsione della riduzione automatica del premio in assenza di sinistri dovrebbe comportare un’effettiva riduzione del premio pagato nell’anno precedente, nel primo anno di applicazione della norma. Eventuali aumenti potrebbero essere fatti valere nell’anno successivo. Le compagnie sarebbero, così, costrette ad applicare alla tariffa corrente un appropriato caricamento di sicurezza, che potrebbe portare ad un aumento immediato dei premi. L’Ania è quindi ricorsa al Tar contro questa interpretazione e contro l’obbligo di offrire polizze Rc auto abbinate con scatole nere.
Il Presidente dell’Ania si appella al principio di libertà tariffaria, affermato dalla legislazione comunitaria, che non può essere violato “né dalle norme italiane né dalle interpretazioni”. Il calo dei prezzi non lo si ottiene con misure prescrittive, ma incidendo sul costo del risarcimento, allineando le norme italiane a quelle degli altri paesi europei.
E il Presidente dell’Isvap Giancarlo Giannini risponde difendendo il decreto liberalizzazioni che “ha impattato in particolar modo nel settore Rc auto”. “Alcune nostre interpretazioni sono state qualificate dall’Ania come illegittime”, mentre secondo noi sono solo un modo per dare maggio re trasparenza ai consumatori. “Ma il problema vero è quello dei costi dell’Rc auto che non può essere risolto né dal legislatore né dalle autorità della vigilanza”. Quello dell’Rc auto è, secondo Giannini, “il tallone d’Achille del sistema assicurativo italiano” e si riflette anche sugli altri pezzi del sistema di welfare. “Al sistema assicurativo italiano che ha reagito positivamente a questa crisi – ha concluso Giannini – è richiesto un ulteriore sforzo per la riduzione dei margini”.
Il Ministro del Lavoro Elsa Fornero ha ricordato che “il questa lunga e difficile fase di recessione” un ruolo fondamentale ce l’ha la cooperazione che è l’unico modo per uscire insieme dalla crisi e per dare una speranza ai giovani. Bisogna eliminare “pretese di contrasti e di litigi” che ostacolano il dialogo. “Eravamo sull’orlo di una crisi finanziaria e al Governo è stato chiesto di agire per tamponare questa situazione – ha affermato il Ministro Fornero – Questo poteva essere fatto soltanto con un’agenda di rigore finanziario”. Rigore finanziario che è stato accompagnato, in una certa misura, dal rispetto dei criteri di equità. “Non sappiamo dire esattamente quando arriva il momento finale della crisi finanziaria, ma il rigore vuol dire tagli, aumento di tassazione, operazioni di consolidamento del bilancio pubblico che possono servire a dare una sostenibilità al debito. Possiamo avere diverse concezioni sull’equità, ma difendo l’equità contenuta nelle misure che il Governo ha adottato, anche nella riforma delle pensioni. Io voglio leggerla come la più importante operazione di ribilanciamento tra generazioni che il Paese ha fatto negli ultimi decenni” . “La crisi di questi anni – ha concluso Elsa Fornero – ha orientato il disegno dei sistemi di welfare meno sulla reditribuzione e più sull’assicurazione. Quello che noi dobbiamo fare è interpretarli come sistemi di assicurazione”.
di Antonella Giordano

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strano le micro lesioni fisiche non sono più risarcibili come da loro richiesto, il bonus malus è sempre più responsabilità collettiva e non personale come sarebbe logico.A quando un drastico taglio di agenzie e personale visto che la polizza la stipulo una massimo due volte l’anno e ci sono punti vendita pure nelle frazioni dei paesi?Agenzie plurimandatarie come i saloni auto multi marca?