Consumi alimentari, Crea: italiani poco consapevoli dell’impatto ambientale. È possibile sostituire la carne? (Foto di elkimmelito da Pixabay)

Gli italiani sono poco consapevoli dell’impatto che i loro consumi alimentari hanno sull’ambiente e delle possibili alternative green alla carne. Quelle più gettonate sono le fonti proteiche che vengono dalla dieta mediterranea.

Nel complesso, il 51% ha ridotto il consumo di carne rossa (continuando a mangiarla), mentre il 10% intende ridurre il consumo per motivi ambientali; il 7% effettivamente non consuma più carne rossa e il 4% si dichiara vegetariano o vegano. Al contrario, il 27% del campione non ha ridotto il consumo di carne e non intende farlo per ragioni ambientali. È uno dei risultati cui giunge un’indagine del CREA, con il suo Centro Alimenti e Nutrizione, pubblicata sulla rivista scientifica “Nutrients” che ha rilevato quanto sanno di sostenibilità alimentare i consumatori di casa nostra e se proteine alternative alla carne possano essere raccomandate sotto il profilo nutrizionale a fronte di una radicata diffidenza verso alimenti “diversi”.

Consumi alimentari, gli italiani e la sostenibilità

Lo studio “Sustainability Perception of Italian Consumers: Is it Possible to Replace Meat, and What Is the Best Alternative?” si propone di valutare il grado di consapevolezza dei consumatori italiani nei confronti della sostenibilità e se le alternative proteiche alla carne potrebbero essere accettate.

“La mancanza di consapevolezza delle conseguenze delle scelte alimentari sull’ambiente è stata riscontrata nel 45% degli intervistati e il 51% ha ridotto il consumo di carne”.

Gli alimenti tipici della dieta mediterranea (84% verdure, 82% uova e 77% pesce) sono indicate come fonti proteiche preferite in sostituzione della carne, mentre insetti e prodotti a base di insetti sono meno accettati (67%).

Dallo studio emerge in generale come il ruolo della carne nella dieta sia un aspetto chiave che caratterizza gli intervistati e che marca le differenze tra i gruppi di popolazione.

Quasi la metà (45%) degli intervistati ha una generale mancanza di consapevolezza riguardo alle conseguenze delle proprie scelte alimentari sull’ambiente e considera la carne un elemento importante della dieta spesso ritenuto non sostituibile”, si legge nelle conclusioni della ricerca. Che sottolinea anche come “il cambiamento delle preferenze dei consumatori e l’introduzione di nuovi alimenti richiedono tempo senza alcuna garanzia di successo”.

 

 

Fonte: Sustainability Perception of Italian Consumers: Is it Possible to Replace Meat, and What Is the Best Alternative?

 

Gli italiani, la carne e le possibili alternative

I risultati della ricerca hanno evidenziato come in Italia i cittadini siano poco consapevoli dell’impatto che i loro consumi alimentari hanno sull’ambiente e quanto percepiscano i prodotti sostenibili come troppo costosi.

«Dall’indagine è emerso – dichiara Laura Rossi, dirigente di ricerca del CREA Alimenti e Nutrizione e coordinatrice dello studio – che, se il 51% degli intervistati ha ridotto il consumo della carne per questioni ambientali, il 27%, invece, non lo ha fatto e non intende farlo in futuro, non almeno per questi stessi motivi. Il campione, inoltre, ha mostrato di accettare come alternative alla carne gli alimenti tipicamente raccomandati nelle linee guida dietetiche italiane (84% legumi, 82% uova, 77% pesce, 72% formaggi e 69% frutta secca in guscio), mentre altri cibi come gli insetti sono stati fortemente rifiutati dal 67% della popolazione. In minore misura rispetto agli insetti, sono respinti, con la medesima percentuale del 61% dei partecipanti, sia prodotti di origine vegetale che mimano la carne con derivati OGM sia la carne sintetica. Mentre risultano più graditi i prodotti vegetali che mimano la carne senza OGM, rifiutati solamente dal 47% dei rispondenti».

La ricerca si basa su un’indagine trasversale su un campione di 815 adulti, rappresentativo della popolazione italiana per area di residenza, genere ed età, nel periodo compreso tra il 22 e il 28 marzo 2022 da SWG Italia. È stato somministrato loro un questionario multi-sezione, precedentemente validato sulla popolazione italiana dallo stesso gruppo di ricerca, diviso in tre sezioni: conoscenza della sostenibilità alimentare, fonti di proteine alternative alla carne, comportamenti alimentari.

Una successiva analisi dei dati ha permesso di identificare nel campione 5 cluster diversi di consumatori. “Il dato che più di tutti divide i consumatori italiani – spiega una nota – è proprio l’importanza della carne, con il 27% dei consumatori italiani che ne consuma e che non intende ridurne il consumo mentre il 52% è convinto che la carne sia necessaria per avere una dieta bilanciata. Tuttavia, ben il 90% del campione si ritiene in qualche modo predisposto al cambiamento e chiede interventi più attivi da parte di organi terzi nazionali e/o europei, che non siano però la tassazione dei prodotti non sostenibili o la limitazione nei punti di vendita: azioni, queste, che non vengono percepite come positive”.


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