
Energia elettrica e gas, Confconsumatori: rimborsare chi ha sottoscritto contratti più onerosi (fonte immagine Pixabay)
Energia elettrica e gas, Confconsumatori: rimborsare chi ha sottoscritto contratti più onerosi
Fa discutere l’azione dell’Antitrust, che ha avviato istruttorie verso le società di energia per gli aumenti unilaterali dei prezzi di energia elettrica e gas. Per Elettricità Futura e Utilitalia sono “gravi” le conseguenze del blocco dell’aggiornamento dei prezzi per le aziende venditrici. Confconsumatori chiede di rimborsare chi è stato indotto a cambiare contratto
L’Antitrust chiede alle società di energia di rivedere gli aumenti unilaterali di luce e gas, considerati illegittimi. Fa discutere la decisione dell’Autorità Antitrust che ha avviato sette istruttorie e adottato altrettanti provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale. Consumatori, condomini e microimprese interessati sono oltre 7 milioni e di questi oltre 2 milioni e mezzo hanno subito un aumento di prezzi che l’Autorità considera ingiustificato. Le reazioni dei venditori di energia e dei consumatori sono comprensibilmente diverse.
I provvedimenti Antitrust
Il 13 dicembre l’Antitrust ha reso noto di aver avviato sette procedimenti istruttori nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l’80% del mercato. Le decisioni fanno seguito ad altri provvedimenti analoghi presi a ottobre.
Alle società viene contestata la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso.
In sostanza, spiega Confconsumatori, la condotta posta in essere dalle imprese è in contrasto con l’art. 3 del DL 9 agosto 2022 n. 115 (cd. Aiuti bis), convertito in Legge n. 142 del 21 settembre 22. Le società dovranno adesso sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 e, inoltre, dovranno comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo.

Elettricità Futura e Utilitalia: “gravi conseguenze” dell’interpretazione Antitrust
Elettricità Futura e Utilitalia, che rappresentano le imprese elettriche italiane e le aziende speciali operanti nei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas, hanno diramato un comunicato congiunto in cui considerano “gravi” le conseguenze dell’interpretazione data dall’Antitrust all’art. 3 del decreto Aiuti bis. Le due sigle chiedono al Governo e al Parlamento di intervenire chiarendo che «è possibile aggiornare le condizioni economiche dei contratti di fornitura di energia alla scadenza delle stesse se si rispettano i termini di preavviso contrattualmente previsti e fermo restando il diritto di recesso dell’utente.
Quali sono le obiezioni? Secondo Elettricità Futura e Utilitalia, gli operatori «secondo i recenti provvedimenti cautelari dell’AGCM, sarebbero costretti ad erogare il servizio sotto costo, senza che sia stato previsto alcun ristoro ai sensi del Regolamento europeo in materia di caro energia (Regolamento UE 2022/1854)». Viene paventato il rischio di fallimento per le società di vendite medio piccole.
Sostengono Elettricità Futura e Utilitalia: «i prezzi dell’elettricità all’ingrosso sono aumentati nel 2022 di oltre 6 volte rispetto alla media degli ultimi anni e quelli del gas di quasi 7 volte». Gli operatori, dunque, «sarebbero costretti fino ad aprile 2023 a vendere energia a un prezzo significativamente inferiore a quello a cui la comprano, dovendo continuare a venderla a prezzi definiti 12 o 24 mesi prima, prezzi che sono stati possibili solo in presenza di coperture oggi scadute».
Confconsumatori: rimborsare chi ha cambiato contratto
I Consumatori invece chiedono di rimborsare gli utenti in caso di rincari illegittimi. Per il Codacons i rimborsi devono essere automatici. Confconsumatori si sofferma sulla necessità di rimborsare chi è stato indotto a cambiare contratto sottoscrivendone uno più oneroso.
I provvedimenti cautelari dell’Antitrust, commenta Confconsumatori, «sono un segnale importante di tutela dei consumatori, ma non possiamo dimenticare tutti gli utenti che, ricevuta l’illegittima lettera di variazione del contratto da parte del proprio gestore, sono “caduti nel tranello” e hanno sottoscritto nuovi contratti più onerosi». Per queste famiglie, dice l’associazione, «occorre ripristinare la tariffa precedente e rimborsare quanto versato in eccedenza».
«Esprimiamo soddisfazione per questi provvedimenti, come per i precedenti analoghi di ottobre – ha dichiarato l’avvocato Carmen Agnello, responsabile Energia di Confconsumatori – l’applicazione della misura cautelare da parte dell’Autorità è un segnale importante di tutela dei consumatori, in un settore, come quello dell’energia, allo stato attuale decisamente difficile da verificare. Tuttavia, dobbiamo ricordare che il danno maggiore lo hanno subito quei consumatori/utenti che, ricevuta l’illegittima lettera di variazione del contratto da parte del gestore, sono “caduti nel tranello” ed hanno sottoscritto nuovi contratti con la stessa società oppure con altro venditore».
Per quegli utenti che sono stati indotti a cambiare contratto accettando condizioni più onerose, Confconsumatori «invita le Società energetiche al necessario ripristino della tariffa precedente al nuovo contratto, rimborsando anche quanto è stato pagato in eccedenza. In altre parole, occorre risarcire il danno per coloro che sono passati ad altri operatori dopo la ricezione dell’illegittima lettera di variazione delle condizioni contrattuali».

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