Inflazione, Consumatori: rincari sugli alimentari, famiglie tagliano sul cibo (Foto Tara Clark per Pexels)

Crollano i prezzi dei pacchetti vacanza e dei trasporti, ma la nota dolente per le famiglie arriva dai rincari sul carrello della spesa, sugli alimentari e sui prodotti per la scuola. La criticità insomma continua, nonostante l’inflazione a settembre sia in rallentamento a più 0,7%. Ma rincarano i prodotti alimentari e le spese per l’istruzione mentre l’estate, e con essa la raffica di aumenti passati sui pacchetti vacanze e sui voli, è ormai archiviata. Da qui le parole critiche con cui le associazioni dei consumatori accolgono i dati Istat sull’inflazione di settembre.

Crollo tariffe nel turismo

L’analisi delle diverse voci evidenzia che “il crollo delle tariffe nel settore del turismo ha determinato un sensibile rallentamento del tasso di inflazione in Italia, che passa dal +1,1% annuo di agosto al +0,7% di settembre”, evidenzia il Codacons. Le voci con i rialzi più alti di agosto sono ora in fase di crollo. Sono le voci stagionali. Come spiega il Codacons, il trasporto aereo ad esempio registra un calo dei prezzi del -21,3% sul mese precedente, con i biglietti dei voli nazionali che scendono del -18,5%, mentre i voli internazionali segnano un -21,9% e -30,9% i voli intercontinentali. Rispetto ad agosto le tariffe dei traghetti scendono di un terzo: -33,1%. In picchiata su base mensile anche i prezzi di pacchetti vacanza (-23,5%) e le tariffe di villaggi vacanze e campeggi (-26%).

“Di contro i listini dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona tornano a registrare una accelerazione su base annua, passando dal +0,6% al +1% di settembre – spiega ancora l’associazione – e tensioni si registrano anche sul comparto della scuola, con gli articoli di cancelleria che rincarano in media del 3,3% su anno, articoli di cartoleria e materiale da disegno +2,5%, mentre i libri scolastici salgono del +3,8%”.

Discesa miraggio

Per l’Unione Nazionale Consumatori, dunque, la discesa è un “miraggio”.

«Il calo dell’inflazione è solo un’illusione ottica legata alla fine delle speculazioni sulle vacanze degli italiani che avevano portato a rincari astronomici», commenta il presidente UNC Massimiliano Dona, che prosegue: «Peccato che le ferie siano finite e che, quindi, in termini di riduzione del costo della vita, l’effetto sia nullo. Unica consolazione, si fa per dire, che rispetto ai dati provvisori si attenua il rialzo del carrello della spesa e dei prodotti alimentari, anche se si conferma che la divisione relativa a cibo e bevande, dopo aver interrotto a luglio e agosto una discesa tendenziale che durava da dicembre 2023, attestandosi a +0,9%, ora inverte il trend e riprende a salire».

Si taglia la spesa alimentare

Attenzione dunque alla crescita dei prezzi alimentari. Anche perché, spiega Assoutenti, le famiglie fronteggiano i rincari tagliando la spesa per cibo e bevande.

«I rialzi che stanno interessando il comparto alimentare meritano la massima attenzione – afferma il presidente Assoutenti Gabriele Melluso – I prezzi di Beni alimentari e bevande analcoliche risultano in aumento del +1,2% su anno, con punte del +1,5% per i beni alimentari lavorati. Per alcuni prodotti di largo consumo i rincari continuano ad essere consistenti, con i prezzi dell’olio d’oliva che salgono del +22,6% su anno, il burro del +6,9%, il caffè del +9,1%, cacao e cioccolato del +7,2%, secondo il report diffuso oggi dall’Istat. Dopo due anni di caro-vita la mancata discesa dei prezzi al dettaglio spinge le famiglie a tagliare i consumi, come attestano i dati sulle vendite al dettaglio dei prodotti alimentari in calo del -1,1% nel 2024. Per questo ribadiamo la necessità di interventi mirati a far scendere i listini specie nel settore alimentare e invertire il trend dei consumi che continua ad essere negativo».

Con l’inflazione a questo livello, stima a sua volta Federconsumatori, le ricadute per una famiglia media ammontano a 220,50 euro annui. Nei prossimi mesi ci sarà poi una “stangata autunnale” che l’associazione stima in oltre 2970 euro a famiglia fra bollette, Tari, riscaldamento, spese scolastiche e scuola. “ A ciò si aggiunge – aggiunge Federconsumatori – la minaccia dell’allineamento delle accise dei carburanti su benzina e diesel, con ricadute, solo in termini indiretti, che abbiamo calcolato pari a 68 euro annui a famiglia”.


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