L’inflazione rallenta, Consumatori: la spesa alimentare rimane alta (Foto cottonbro studio per Pexels)

L’inflazione rallenta, e i consumatori non possono che rallegrarsene. Ma la spesa alimentare rimane comunque pesante per i bilanci delle famiglie: solo per cibo e bevande, con un’inflazione al 7,6% (ma decisamente più alta sul carrello della spesa e sugli alimentari) una famiglia si trova a spendere 915 euro in più l’anno. Naturalmente di più in caso di famiglie numerose. Sono i numeri snocciolati dalle associazioni dei consumatori davanti alle stime Istat sull’inflazione di maggio.

UNC: i problemi delle famiglie non sono risolti

“Ottima notizia” il rallentamento dell’inflazione, commenta l’Unione nazionale consumatori, discesa che arriva sulla base del rallentamento dei beni energetici non regolamentati.

Spiega il presidente UNC Massimiliano Dona: «Naturalmente i problemi delle famiglie sono ben lungi dall’essere risolti. I prezzi, infatti, anche a maggio continuano a salire: + 0,3% su aprile 2023. Per una coppia con due figli, l’inflazione a +7,6% significa una stangata pari a 2257 euro su base annua, di questi ben 915 servono solo per far fronte ai rincari dell’11,9% di cibo e bevande. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva è pari a 2069 euro, 826 per mangiare e bere. In media per una famiglia la mazzata è di 1727 euro, 671 per prodotti alimentari e bevande analcoliche. Il primato alle famiglie numerose con più di 3 figli con una batosta pari a 2540 euro, 1093 solo per nutrirsi e dissetarsi».

 

 

Inflazione, Istat: a maggio scende a più 7,6%. Carrello della spesa a più 11,3% (Foto Pixabay)

 

Assoutenti: prezzi ancora alle stelle

Per Assoutenti i dati sull’inflazione di maggio dimostrano come l’emergenza prezzi sia tutt’altro che risolta, con i listini al dettaglio che per alcuni comparti, come alimentari e carrello della spesa, rimangono appunto su alti livelli.

«Nonostante la frenata dell’inflazione, solo per l’acquisto di cibo e bevande una famiglia con due figli si ritrova oggi a spendere 915 euro in più su base annua, a causa dei pesanti rincari che hanno colpito il settore alimentare – dice il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi I consumatori stanno reagendo tagliando la spesa alimentare e rinunciando sempre più alla qualità, pur di far quadrare i conti a fine mese. Per questo crediamo sia indispensabile realizzare, in collaborazione con la Gdo, i produttori e gli enti locali, un paniere di beni a prezzi calmierati, da individuare mese per mese a seconda dell’andamento dei listini al dettaglio, per consentire a tutte le famiglie di mettere il cibo in tavola senza subire salassi, tutelando così redditi e potere d’acquisto».


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