Pomodoro etico sugli scaffali. Parte la collaborazione fra la Coop e l’associazione NO CAP attiva nella lotta al caporalato in agricoltura (Fonte foto: pixabay)

Parte la collaborazione fra la Coop e l’associazione NO CAP, attiva nella lotta al caporalato in agricoltura e per favorire la diffusione del rispetto dei diritti umani, sociali e dell’ambiente. Lo fa dalla filiera del pomodoro, nella quale la Coop affiancherà alla propria offerta la cassetta di pomodoro targata No Cap.

Ritornano dunque sugli scaffali, spiega la Coop in una nota, le cassette di pomodoro da conserva a marchio. In contemporanea dal 7 agosto, per tutto il mese, Coop affianca alla sua proposta il prodotto della filiera etica targata “No Cap”, con la vendita di cassette da 3 kg di pomodoro da conserva, provenienti dalla filiera di agricoltura biologica certificata ed etica dell’associazione stessa impegnata nella lotta al caporalato.

Coop-NoCap_Raccolti da mani libere

Il pomodoro etico

Si tratta di pomodori che, in tutti e due i casi, vengono raccolti in realtà che sottoscrivono stringenti capitolati per la tutela dei diritti dei lavoratori e della sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro.

L’associazione No Cap scaturisce dall’impegno di Yvan Sagnet che nel 2011 fu tra i padri delle proteste e degli scioperi a Nardò contro il caporalato e lo sfruttamento della manodopera nei campi. Da quella esperienza nasce il cammino che nel 2017 dà origine a NO CAP, associazione che fornisce consulenza per le filiere etiche, produce prodotti propri e si occupa anche della lotta al caporalato diffondendo il più possibile informazioni sul tema.

«Noi siamo convinti – dichiara Yvan Sagnet, presidente associazione NO CAP – che per contrastare il caporalato e lo sfruttamento lavorativo nel settore agricolo occorra partire dalla filiera dei soggetti che la compongono: dai lavoratori agli agricoltori, dalla distribuzione ai consumatori. La collaborazione con Coop Italia, tra le più grandi catene della distribuzione da anni impegnata contro lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, rappresenta un valore aggiunto importante nella lotta al caporalato».

NO CAP opera in Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia, Calabria per aiutare i tanti “invisibili” impiegati nella raccolta dei prodotti agricoli. Con la nuova collaborazione, Coop vuole proseguire l’impegno nella filiera etica con un focus sulla filiera del pomodoro da trasformazione e passata casalinga che ha raggiunto dal 2014 più di 400 ispezioni commissionate da Coop corrispondenti a pari aziende agricole, a cui si aggiungono tutti gli audit di follow up.

«La sostenibilità in tutti i suoi aspetti è la nostra strada – dice Maura Latini Amministratrice Delegata Coop Italia – Capiamo che in momenti di difficoltà economica come questi che stiamo vivendo, è sempre molto difficile mantenere salda l’attenzione sul tema, ma è proprio ora che non bisogna cedere terreno sui temi di giustizia e di legalità e crediamo che la collaborazione con No Cap sia perfettamente associabile al nostro prodotto a marchio».

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