SSN, Fondazione GIMBE: la politica sta smantellando la sanità pubblica
“Fare chiarezza sulla lenta e silenziosa progressione verso uno smantellamento della Sanità pubblica, che sta subdolamente sfilando dalle tasche dei cittadini la più grande conquista sociale”. A lanciare l’appello la Fondazione GIMBE che a marzo presenterà il primo Rapporto sul SSN nel quale ricostruisce le principali tappe dello smantellamento. Dal 17 dicembre 2012 quando l’ex Ministro Balduzzi rende noto che per il periodo 2012-2015 la sommatoria di varie manovre finanziarie sottrae alla sanità pubblica una cifra prossima ai 25 mld (oltre 30 secondo la Conferenza Stato-Regioni) allo scorso 22 gennaio quando, in occasione dell’audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera, il Ministro Lorenzin rassicura sul “budget certo fino al 2017”: precisamente 109.902 mld per il 2014, 113,452 mld per il 2015, 117.563 per il 2016 e 122 mld per il 2017. Sfortunatamente, a seguito del definanziamento programmato dal DEF, si tratta solo di proiezioni sulle stime ufficiali che confidano in una ottimistica ripresa del PIL.
“Mettendo in fila i vari segnali si identifica una strategia politica ben precisa, anche se non esplicitamente dichiarata» – afferma il Presidente Nino Cartabellotta. «Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha progressivamente stretto i cordoni della borsa e il Governo, ormai sbarazzatosi di una consistente quota di spesa pubblica destinata alla Sanità, ha imboccato senza troppi clamori la strada dell’intermediazione assicurativa e finanziaria dei privati”.
“La presunta non sostenibilità del SSN – puntualizza Cartabellotta – costituisce solo un alibi per fare a pezzi la Sanità pubblica e i continui allarmi lanciano un preciso assist a politiche di privatizzazione che lasceranno scoperti servizi essenziali per le persone meno abbienti e faranno proliferare i settori profit con l’inevitabile impennata di prestazioni inappropriate. Ecco perché la Fondazione GIMBE ribadisce che nonostante i tagli, il SSN rimane sostenibile”.
“Prima di rinunciare alla più grande conquista sociale dei cittadini italiani – puntualizza Cartabellotta – è indispensabile identificare e ridurre inefficienze e sprechi annidati a tutti i livelli, che secondo quanto stimato dal Rapporto GIMBE ammontano a oltre 20 mld di euro/anno. Solo attraverso una riorganizzazione dell’offerta di servizi e prestazioni sanitarie che tenga conto di tali sprechi è possibile mantenere sostenibile il SSN, perché in caso contrario le eventuali risorse aggiuntive finirebbero per finanziare gli sprechi stessi”.
“La politica – conclude Cartabellotta – non dovrebbe mai perdere di vista che rinunciare a un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico significa compromettere non solo la salute dei cittadini, ma soprattutto la dignità e la loro capacità di realizzare ambizioni e obiettivi che rappresentano il vero ritorno degli investimenti pubblici, perché se la Salute è di tutti, la Sanità deve essere per tutti”.
Non smantelliamo la sanità pubblica , smantelliamo drasticamente invece tutte le voci MA TUTTE di spreco che la appesantiscono introducendo standard di costi, standard di personale, standard di procedure e quant’altro !!!! Togliamola dall’influenza politica che ne fa strumento di VOTO DI SCAMBIO (ti assumo e mi dai il tuo voto a vita = lavoro e pensione compresa, magari a far finta di lavorare).
Vedrete che così avremo il migliore e più efficiente servizio sanitario del mondo, che invece di costare fa risparmiare lo stato.