L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni blocca l’applicazione “PoliticalApp” di Swg, che permette di far circolare le rilevazioni elettorali su smartphone e tablet fino all’ultimo giorno delle elezioni. I media non avrebbero potuto pubblicarli, ma i singoli cittadini, pagando l’applicazione, avrebbero potuto informarsi sulle tendenze elettorali per tutto il periodo prima del voto. Dopo un primo riscontro positivo, l’Agcom ha stabilito lo stop per l’applicazione, ribadendo il divieto di diffondere sondaggi dalla mezzanotte del prossimo venerdì 8 febbraio e fino alla conclusione delle operazioni di voto.
L’Autorità, si legge in una nota, ha svolto un approfondimento relativo alla diffusione attraverso la app della Swg di sondaggi politico-elettorali anche negli ultimi quindici giorni di campagna elettorale, periodo nel quale la legge ne impone il divieto di diffusione. Spiega l’Agcom: “Com’è noto, l’art. 8 , comma 1, della legge sulla par condicio stabilisce che nei quindici giorni che precedono la data delle votazioni è vietato non solo rendere pubblici, ma comunque diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto. Una disposizione, che, dunque, non fa alcun riferimento alla piattaforma trasmissiva attraverso la quale avviene la diffusione”.
Il Consiglio dell’Autorità ha dunque ritenuto che l’applicazione realizzata dalla Swg, così come pubblicizzata, “rende accessibile – previo il pagamento di un prezzo contenuto – il risultato dei sondaggi ad un pubblico potenzialmente molto vasto, con inevitabili effetti di diffusione incontrollata dell’informazione. Questa circostanza configura quindi un’oggettiva violazione del divieto imposto dalla legge sulla par condicio”. Da qui lo stop all’applicazione.


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