Anatocismo, Banca Intesa condannata a restituire 350mila euro
Banca Intesa è stata condannata per anatocismo dal Tribunale di Treviso: con la sentenza n. 1101/13 del 10 giugno scorso Banca Intesa è stata condannata a restituire a Doggy srl oltre 365.000 euro, più interessi e spese, per rimborso di interessi composti addebitati in conto dal 1980 al 2005. Dichiarata, quindi, illegittima la capitalizzazione degli interessi anche praticata dopo giugno 2000.
Dopo le sentenze del ’99 con le quali la Cassazione ha dichiarato l’illegittimità dell’anatocismo (interessi su interessi), il legislatore ha “soccorso” le banche, emanando la Delibera CICR 9/2/2000 con cui ha di fatto rilegittimato per legge la produzione degli interessi composti a favore delle banche e a sfavore dei correntisti. Per effetto di tale norma questi ultimi potevano dunque fino ad oggi richiedere il rimborso degli interessi anatocistici addebitati solo fino al giugno 2000, e non oltre.
La sentenza di Treviso consolida un nuovo orientamento che si sta affermando sempre più diffusamente, dichiarando l’inefficacia e inapplicabilità del disposto della Delibera CICR ai contratti che erano già in corso al momento della sua entrata in vigore. Il Tribunale ha accettato la tesi difensiva secondo la quale una clausola nulla per violazione di legge, quella appunto che prevede la capitalizzazione degli interessi, non può essere sanata unilateralmente ma, con la entrata in vigore della Delibera CICR, necessita di una nuova pattuizione che in questo come in molti altri casi non è avvenuta.
“Questo nuovo orientamento della giurisprudenza – afferma l’avv. Fabiani – è di grande importanza pratica perché consente a tutti i correntisti titolari di un rapporto di conto corrente acceso prima del giugno 2000 di ottenere non solo il rimborso degli interessi anatocistici addebitati fino ad oggi, ma anche la eliminazione dal contratto della onerosa clausola di capitalizzazione”.
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