Confcommercio la chiama così: “ripresa senza slancio”. Perché un aumento dei consumi c’è stato (più 1,4% rispetto allo scorso anno) ma questo non significa che le famiglie siano convinte del cambiamento: sono ancora molto incerte sulle prospettive a breve termine, anche se il quadro economico sta migliorando. Dice Confcommercio: “Il profilo della domanda delle famiglie appare in linea con quanto registrato da altri indicatori congiunturali che, pur mostrando un progressivo miglioramento del quadro economico, tradiscono l’assenza di slancio della ripresa e il permanere di elementi di incertezza sulle prospettive a breve”.
Il che significa un quadro ancora di incertezza, in cui le famiglie non sono ancora convinte del tutto della ripresa, anche se c’è “una modesta tendenza al recupero”. L’indicatore dei consumi Confcommercio a gennaio registra stabilità rispetto al mese precedente e un aumento dell’1,4% rispetto a gennaio dello scorso anno. Il confronto mensile dei consumi evidenzia che c’è stata, rispetto a dicembre, una modesta ripresa della spesa relativa ai beni (+0,1%) e un contenuto calo della domanda dei servizi (-0,1%). L’unico aumento significativo riguarda la spesa per beni e servizi per le comunicazioni (+0,5%) mentre gli aumenti sono lievi, pari a più 0,1%, per tutta una serie di voci che vanno dai beni e servizi per la mobilità (+0,1%), ai prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi (+0,1%) e alla spesa per abbigliamento e calzature (+0,1%).
Il confronto annuale invece evidenzia una crescita dell’1,4%, ma in rallentamento rispetto al mese precedente, sintesi di un andamento positivo sia della domanda relativa ai beni (+1,5%), sia di quella per i servizi (+1,2%). A gennaio l’aumento più significativo, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, ha riguardato la domanda di beni e servizi per la mobilità (+7,2%), mentre aumenti in misura più contenuta, e in attenuazione rispetto ai risultati del mese precedente, si registrano per la spesa per gli alberghi e pasti e i consumi fuori casa (+1,1%), l’abbigliamento e le calzature (+0,9%) e beni e servizi per la cura della persona (+0,8%). Di modesta entità è risultata la crescita della spesa per beni e servizi per le comunicazioni (+0,5%), dopo gli incrementi più consistenti dei mesi precedenti, per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (+0,4%) e per i beni e servizi ricreativi (+0,3%).


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