Energia, Pichetto: non ci sarà una “proroga secca del mercato tutelato”
Secondo quanto dichiarato dal ministro Pichetto sul mercato tutelato “è fondamentale una gestione tecnica un po’ diluita per mettere nelle condizioni le famiglie di fare una scelta di coscienza”. UNC: “regalo fatto alle società energetiche a scapito delle famiglie”
Non ci sarà una “proroga secca del mercato tutelato”, ma “è fondamentale una gestione tecnica un po’ diluita per mettere nelle condizioni le famiglie – solo dalla parte dei non vulnerabili sono quasi cinque milioni – di fare una scelta di coscienza, sapendo cosa succede”: questa – riporta l’Ansa – la dichiarazione del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, a margine di Omc Med Energy in corso a Ravenna.
Intanto l’esame del decreto energia – scrivono fonti stampa – è stato rinviato alla prossima settimana.
Mercato tutelato energia, il commento dell’UNC
Dura la reazione dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Una vergogna e una presa in giro degli italiani! Un regalo fatto alle società energetiche a scapito delle famiglie”, afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Sia chiaro – spiega Vignola – che sullo stop alla proroga il Pnrr non c’entra e non può centrare nulla, dato che prevedeva di eliminare gradualmente i prezzi regolamentati per le microimprese e le famiglie a partire dal 1° gennaio 2023 e non entro il 10 gennaio 2024. Un processo non a caso già iniziato, visto che le microimprese, nelle quali rientrano anche le bollette della luce delle parti comuni dei condomini, sono già nel mercato libero“.
“Inoltre il Pnrr o si applica tutto o non si può applicare solo per la parte che fa comodo. L’impegno prevedeva anche di fissare un tetto alla quota massima di mercato a disposizione di ciascun fornitore, di aumentare la trasparenza della bolletta dell’energia elettrica, di eliminare l’obbligo per i fornitori di riscuotere oneri non collegati al settore dell’energia, come il canone Rai. Tutte cose non fatte“, conclude Vignola.