Festa del bio Roma: biologico e alimentazione sostenibile contro la crisi climatica (Foto Federbio)

«È essenziale effettuare rapidamente una transizione all’agroecologia che può contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico e le calamità naturali che stanno avendo effetti sempre più devastanti». Sono le parole della presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini nell’ambito della Festa del bio a Roma, tappa finale dell’evento ideato per comunicare i valori del bio. E occasione per ribadire l’importanza di uno stile alimentare sostenibile e di un modello agricolo basato su un suolo in salute.

L’importanza delle scelte alimentari

“Arginare il cambiamento climatico e i suoi effetti sempre più devastanti è possibile. Ma serve l’impegno di tutti, poiché è proprio attraverso le corrette scelte alimentari che si può contribuire a determinare un impatto positivo sulla salute delle persone e dell’ambiente”: questo tra i messaggi emersi nel corso della tappa romana della Festa del BIO, organizzata da FederBio con la partecipazione di Legambiente, Slow Food Italia, Lipu, WWF Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, AssoBio, Anabio-CIA, Anaprobio-Copagri, Altromercato, NaturaSì, Pancrazio Spa, Coalizione CambiamoAgricoltura, Cambia la Terra e Kyoto Club.

L’evento ha affrontato il ruolo dell’agricoltura bio nella tutela delle api e degli altri insetti impollinatori da cui dipende il 35% della produzione agricola mondiale e l’importanza degli allevamenti al pascolo basati sul benessere animale e sul miglioramento delle condizioni di vita del bestiame allevato.

«La Festa del BIO è stato un momento di divertimento ma anche di riflessione, informazione e sensibilizzazione affinché i cittadini possano scegliere consapevolmente per sostenere un metodo di produzione in grado di  contrastare il cambiamento climatico e la crisi di biodiversità che sta attraversando il Pianeta – spiega Maria Grazia Mammuccini – L’agricoltura è responsabile del 25% dei gas serra immessi nell’ambiente, ma è anche una delle prime vittime di siccità e alluvioni. Ecco perché è fondamentale cambiare modello agricolo e aumentarne la resilienza. Un suolo in salute è in grado di trattenere acqua, assorbire Co2 e immagazzinare carbonio, essenziali per contrastare il cambiamento climatico. È provato che la chimica di sintesi consuma la sostanza organica senza reintegrarla come fa, invece, l’agricoltura biologica con le sue tecniche naturali».

Da qui il richiamo all’agroecologia. Aggiunge Mammuccini: «Ma oltre a cambiare modo di produrre, verso il biologico e l’agroecologia, occorre modificare anche i nostri comportamenti alimentari, scegliendo cibi bio, prodotti di prossimità, diminuire il consumo di carne scegliendo quella proveniente da allevamenti sostenibili. Vanno poi azzerati gli sprechi considerando che oggi gettiamo ancora il 30% del cibo che acquistiamo. Soprattutto in questa fase di crisi per le famiglie, è importante scegliere bene per la propria salute e quella del Pianeta, senza sprechi inutili».


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