Festa del Bio, FederBio: “Urge un cambiamento nel modo di produrre e consumare cibo”
La tappa milanese della Festa del Bio ha trattato tematiche di grande attualità, dall’agricoltura biologica a quella biodinamica, ai problemi legati agli allevamenti intensivi. Inoltre è stato presentato l’Atlante dei Pesticidi
“Occorre modificare urgentemente le scelte alimentari, perché il cibo che scegliamo incide sulla salute delle persone e degli ecosistemi”: questo il messaggio lanciato in occasione della Festa del BIO, che si è chiusa con un bilancio di oltre 5mila presenze. Una iniziativa organizzata da FederBio, con la partecipazione di Legambiente, Slow Food Italia, Lipu, WWF Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, AssoBio, Altromercato, Coalizione CambiamoAgricoltura, Cambia la Terra e Kyoto Club.
Tanti i temi al centro dell’evento. Si è parlato di agricoltura biologica e di quella biodinamica, dei cambiamenti climatici ed anche del benessere animale.
“Anche per quanto riguarda gli allevamenti occorre un cambio di passo – ha spiegato Federbio. – Non basta migliorare le condizioni di vita del bestiame, si deve puntare su un’interpretazione dell’allevamento biologico che, partendo dal benessere animale, sia in grado di produrre vantaggi per l’ambiente e la salute”.
Festa del Bio, presentato l’Atlante dei Pesticidi
Sul fronte antiparassitari, alla Festa del BIO è stato presentato l’Atlante dei Pesticidi, curato della Coalizione #CambiamoAgricoltura, che rivela come siano ancora troppe le sostanze chimiche di sintesi, anche quelle più pericolose, che vengono utilizzate: 4 milioni di tonnellate nel mondo, con un tasso di crescita annuo di oltre il 4% dal 2015. Nell’Unione Europea, in particolare, i consumi hanno registrato negli ultimi anni una lieve flessione; anche in Italia, che resta comunque al secondo posto dopo la Spagna per consumo di pesticidi.
Secondo i dati riportati nell’Atlante dei Pesticidi, nel mondo si verificano circa 385 milioni di casi di avvelenamento da pesticidi ogni anno. Per i lavoratori agricoli – spiega lo studio – il rischio di esposizione ai pesticidi è più alto, ma i fitofarmaci possono rappresentare un rischio anche per persone esterne al settore agricolo, in quanto sono mobili e difficili da controllare. Spesso, infatti, contaminano l’ambiente e finiscono negli alimenti.
Secondo uno studio dell’EFSA, citato nell’Atlante, nel 2019 il 3,9% di tutti i campioni alimentari analizzati aveva superato la concentrazione massima di residui di pesticidi consentita per legge. Solo poco più della metà dei prodotti testati non era contaminata, mentre il 27% conteneva due o più residui. Svariati residui sono stati rinvenuti, in particolare, nei prodotti freschi, come ribes nero, ciliegie, pompelmi, rucola e uva da tavola. Un campione di uva passa era in cima alla lista degli alimenti più contaminati, con 28 pesticidi rilevati dall’EFSA.
Guardando all’Italia, emerge come la contaminazione degli alimenti sia ancora molto elevata, secondo il Dossier di Legambiente “Stop Pesticidi” riportato dall’Atlante dei Pesticidi. Quasi la metà dei campioni analizzati mostra residui di pesticidi. Il 30% ne presenta più di uno. E la La frutta, in particolare, anche in Italia è l’alimento che presenta percentuali più alte di Multiresiduo: in un campione d’uva sono stati trovati ben 14 principi attivi. Mentre – si legge nell’Atlante – il quadro generale della verdura è leggermente più positivo, in quanto la maggior parte, il 65,57%, è risultata privi di residui, contro il 33,37% di alimenti con uno o più pesticidi.
“Siamo in una fase in cui è urgente e indispensabile un cambiamento nel modo di produrre e consumare cibo. La Festa del BIO ci consente di avvicinare i cittadini al bio per renderli più informati e in grado di scegliere responsabilmente per sé stessi e il Pianeta – ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio -. L’Ue con il Green Deal punta fortemente sulla transizione ecologica per arrivare alla neutralità climatica nel 2050. Le strategie Farm to Fork e Biodiversità stabiliscono politiche ben precise per raggiungere l’obiettivo ambizioso di ridurre del 50% l’uso di pesticidi e antibiotici e raggiungere il 25% di superficie coltivata a bio entro il 2030. Vanno però incrementati i consumi; da qui l’impegno della Festa del BIO di comunicare e informare in modo serio, chiaro, ma anche divertente e coinvolgente, i cittadini sui valori fondamentali del biologico, attraverso uno scambio diretto con il mondo delle associazioni biologiche e ambientaliste”.