Fuffa guru, MDC: “L’Antitrust sta aprendo il vaso di pandora”
I social media sono pieni di influencer grandi e piccoli che promettono facili guadagni. Fuffa guru in gergo, e il neologismo è arrivato nella Treccani. L’Antitrust ha messo sotto i riflettori dieci influencer. Per MDC l’Autorità “sta aprendo il vaso di pandora sui cosiddetti fuffa guru che a centinaia sui social spesso fanno leva sulla vulnerabilità delle persone”
Dopo le denunce di centinaia di consumatori, l’Antitrust “sta aprendo il vaso di pandora sui cosiddetti fuffa guru che a centinaia sui social spesso fanno leva sulla vulnerabilità delle persone”. Il Movimento Difesa del Cittadino fa riferimento all’azione che l’Antitrust ha avviato qualche giorno fa nei confronti di una decina di influencer: l’Autorità ha deciso di avviare sei procedimenti istruttori nei confronti di altrettanti influencer che “promettono guadagni facili e certi”, mentre ad altre quattro personalità ha indirizzato un’attività di moral suasion.
Influencer o fuffa guru?
Ma chi sono i fuffa guru? È un’espressione del gergo internet che definisce l’attività di quanti, influencer grandi o piccoli, usano la loro attività sui social per attrarre follower con promesse di facili guadagni, usando slogan motivazionali, riferimenti al loro “business” e vantando online uno stile di vita lussuoso (il Post). È un fenomeno nato online che non è ancora inquadrato giuridicamente, spesso rientra nella legalità, a volte no. Spiega un approfondimento de Il Post: “Alcuni provano a costruirsi una visibilità online per guadagnare, ma senza di fatto mettere in atto alcuna truffa; altri vendono servizi, corsi e consulenze reali, per quanto piene di “fuffa” e con promesse ingannevoli; altri ancora sono più organizzati e guadagnano adescando persone e facendole entrare in sistemi di marketing piramidale, che in Italia sono illegali”.
L’espressione è entrata anche nella Treccani, come neologismo del 2024.
Fuffa guru (forse mutuato dall’inglese fake guru) è per la Treccani “Chi, sfruttando tecniche da imbonitore, organizza e gestisce a scopo di lucro e in modo truffaldino corsi, video, seminari in rete nei quali si pubblicizzano modi facili di fare soldi”. E, prosegue la Treccani, “Per estensione, esperto, esperta di una certa disciplina che, senza titoli dichiarati o riconoscibili, diffonde idee e interpretazioni, influenzando le comunità che frequentano la rete”.
MDC: proteggere i consumatori dalle pratiche ingannevoli sui social
Il Movimento Difesa del Cittadino apprezza l’azione dell’Antitrust, che ha avviato sei procedimenti istruttori e quattro azioni di moral suasion contro quelli che l’associazione definisce allora proprio come fuffa guru.
Sostiene il presidente di MDC, Antonio Longo: «Accogliamo con grande favore l’azione dell’AGCM. È fondamentale che i consumatori siano protetti da pratiche ingannevoli che proliferano sui social media. Questi procedimenti rappresentano un passo importante verso una maggiore trasparenza e responsabilità dei contenuti delle piattaforme social».
MDC sottolinea l’importanza di una maggiore consapevolezza tra i cittadini. “È essenziale – spiega l’associazione – che gli utenti dei social media, soprattutto i più giovani, sviluppino un approccio critico e informato nei confronti dei contenuti che incontrano online. Il Movimento continuerà a lavorare per educare e sensibilizzare il pubblico sui rischi legati a queste pratiche, promuovendo un utilizzo più responsabile e sicuro delle piattaforme digitali. Questo fenomeno, sempre più virale sui social come YouTube, Instagram e TikTok, vede protagonisti alcuni improvvisati influencer che sfruttano tecniche di marketing ingannevoli per promuovere prodotti e servizi di dubbia efficacia e utilità”.
Le promesse e “il vaso di pandora dei fuffa guru”
Le pratiche che vengono esaminate dall’Antitrust sono quelle di non usare alcuna dicitura di advertisement che informi il consumatore della natura pubblicitaria dei contenuti dei video, né l’evidenziare in modo adeguato elementi rilevanti per le decisioni di acquisto come il costo dei beni e dei servizi servizi offerti, l’identità o il recapito della società. Alcuni influencer sembrano vantare una popolarità falsata dalla presenza di follower non autentici sul proprio profilo.
Le azioni che sembrano più suscettibili di rappresentare un rischio sono quelle che rimandano alla promessa di facili guadagni, all’offerta di metodi a pagamento per arrivare al denaro e al successo, all’investimento facile in criptovalute senza evidenziarne i rischi.
Sono promesse che rimandano più in generale proprio a quell’attività di fuffa guru che fanno leva sulla debolezza di una parte degli internauti, utenti alla ricerca di un modo per cambiare vita e che si rivelano particolarmente suscettibili, e fragili, davanti al bombardamento online di promesse e offerte. Il rischio ultimo, in alcuni casi, è quello di perdere il denaro che viene richiesto in investimenti che possono sfociare anche in schemi piramidali.
Spiega allora MDC: “L’Autorità dopo le denunce di centinaia di consumatori sta aprendo il vaso di pandora sui cosiddetti fuffa guru che a centinaia sui social spesso fanno leva sulla vulnerabilità delle persone, utilizzando tecniche di persuasione sofisticate per attirare follower e vendere loro illusioni. Ad esempio, alcuni influencer promuovono schemi piramidali travestiti da opportunità di investimento, promettendo guadagni stratosferici in tempi brevissimi. Altri propongono diete estreme e integratori miracolosi senza alcuna evidenza scientifica, mettendo a rischio la salute dei consumatori. Inoltre, vi sono casi in cui vengono venduti corsi di formazione costosissimi con promesse di trasformazione personale o professionale che raramente si concretizzano”.