
Gli italiani e il risparmio, Acri-Ipsos: cittadini meno ottimisti e più preoccupati per il futuro
In vista della Giornata Mondiale del Risparmio è stata presentata oggi l’indagine Acri-Ipsos, che analizza l’approccio degli italiani al risparmio, alla luce del contesto Paese e della condizione socio-economica personale
Nel 2022 le preoccupazioni prevalgono sull’ottimismo: i cittadini si portano dietro le dure conseguenze della pandemia, a cui si aggiungono il conflitto in Ucraina, l’aumento aumento del costo dell’energia e le conseguenti ricadute sui prezzi. È uno scenario diverso, rispetto al 2021, quello emerso dallo studio realizzato da Acri in collaborazione con Ipsos, presentato oggi in conferenza stampa, che indaga l’approccio dei cittadini al risparmio, alla luce del contesto Paese e della condizione socio-economica personale.
L’indagine è stata realizzata in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, che ricorre lunedì 31 ottobre. Gli indicatori comuni a tutte le rilevazioni realizzate fino ad ora, a partire dal 2001 (livello di soddisfazione per la propria situazione economica e tenore di vita, atteggiamento e propensione al risparmio e agli investimenti, comportamenti di consumo), sono integrati da domande specifiche che, di anno in anno, consentono di cogliere il punto di vista degli italiani sul tema specifico della Giornata. Il tema di quest’anno è “Il valore del Risparmio nell’era dell’incertezza”.
Gli italiani e il risparmio, uno sguardo generale
Il clima di incertezza che caratterizza l’anno in corso si rispecchia nei risultati dell’indagine Acri-Ipsos, che mostra una crescente difficoltà economica per molte famiglie, accompagnata da una più marcata insoddisfazione: a fronte di un 6% che si dichiara molto soddisfatto per la situazione economica, il 17% ritiene di non esserlo affatto, dato in crescita di ben 6 punti percentuali nel 2021.
Guardando al futuro, le previsioni sull’andamento dell’economia personale, locale, nazionale, fino ad arrivare a quella europea e mondiale, spostano l’umore dei cittadini da un marcato ottimismo dello scorso anno (+20 il saldo tra ottimisti pari al 50% e pessimisti pari al 30%) ad un profondo pessimismo dell’anno in corso (-32, 26% ottimisti e 58% pessimisti). Oltre un terzo di essi, inoltre, teme che già nei prossimi 12 mesi sarà molto più difficile risparmiare.
Inflazione e preoccupazioni per il futuro sono i motivi principali alla base del peggioramento delle attese. Infatti, le famiglie colpite da una situazione lavorativa sfavorevole sono rimaste invariate e, al contempo, il tenore di vita è peggiorato per il 19% (contro un 10% del 2021), il 38% ha vissuto difficoltà, mentre coloro che hanno vissuto un miglioramento sono solo il 7%, circa la metà rispetto al 2021.
L’inflazione, inoltre, sta riducendo i risparmi cumulati, perché molti cittadini hanno fatto ricorso alle proprie riserve o a prestiti per sostenere i consumi. Si riduce, quindi, la capacità di far fronte con mezzi propri a situazioni di difficoltà: il 39% delle famiglie potrebbe affrontare con serenità una spesa imprevista pari a 10.000 euro, il 75% una di 1.000. Di conseguenza, secondo l’indagine, la capacità di risparmio è percepita come fonte di tranquillità e resta una priorità: più di un terzo (37%) non vive tranquillo se non mette da parte qualche risparmio, che preferisce tenere liquido. Passano in secondo piano gli investimenti.
Rimane un sentimento di fiducia verso l’Unione Europea per il 57% degli intervistati, mentre il 43% dichiara di non fidarsi. Mentre per quanto riguarda il tema “PNRR”, sono due i settori principali su cui si ritiene necessario investire: il settore energetico e quello infrastrutturale.
Gli intervistati ritengono, infine, che sia necessario intervenire anche in ambiti quali Welfare, responsabilità sociale e ambientale, abilitatori della competitività aziendale, settore pubblico più efficiente, giovani e la loro formazione. Anche i singoli cittadini sono molto attivi, sia come volontari, donando il risparmio di tempo, sia attraverso il risparmio economico per sostenere il Terzo settore e iniziative benefiche.

Scrive per noi

- Mi sono laureata in Scienze Internazionali con una tesi sulle politiche del lavoro e la questione sindacale in Cina, a conclusione di un percorso di studi che ho scelto spinta dal mio forte interesse per i diritti umani e per le tematiche sociali. Mi sono avvicinata al mondo consumerista e della tutela del cittadino nel 2015 grazie al Servizio Civile. Ho avuto così modo di occuparmi di argomenti diversi, dall'ambiente alla cybersecurity e tutto ciò che riguarda i diritti del consumatore. Coltivo da anni la passione per i media e il giornalismo e mi piace tenermi sempre aggiornata sui nuovi mezzi di comunicazione. Una parte della mia vita, professionale e non, è dedicata al teatro e al cinema.
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